Ogni tanto, dovendo io fare il mio mestiere e il sindaco il suo, ci sentiamo, almeno per gli aspetti più interessanti del momento. Lo dico anche per smentire qualche malpensante, merce in abbondanza in piazza Cavour, che ci vuole l’uno contro l’altro armato anche e soprattutto sul piano professionale. Non “ci amiamo”, ma il lavoro è lavoro.
Abbiamo iniziato dal piano decennale di ripianamento del debito comunale, sul quale alcuni hanno messo in giro voci contrastanti, che danno per un verso già in arrivo da Roma notizie di positivo accoglimento, altri, manco a dirlo, negative. Le une e le altre sarebbero infondate, ché Manganella mi dice che solo recentemente si è terminato l’iter di trasmissione dei dati chiesti dal Ministero degli Interni. Troppo presto, dunque, per le anticipazioni.
Un passo avanti è stato fatto sul problema confini territoriali tra Favara, Agrigento e Aragona. Ieri il sindaco con gli assessori Messinese e Lumia e l’architetto Criscenzo hanno incontrato il sindaco Firetto. Operativi subito con la decisione di recarsi, venerdì prossimo, a Palermo per incontrare i funzionari regionali dell’Assessorato alle Autonomie con i quali discutere i passaggi da fare per il completamento dell’iter.
Non potevamo rinunciare a tornare sull’argomento finanziario del Comune.
Sono trascorsi più di tre mesi dall’adesione al riequilibrio decennale. Nell’arco di questo tempo l’amministrazione ha riportato sulla carta il suo progetto per evitare alla città il dissesto. Non ci sono, invece, notizie sul fronte operativo. Mi spiego meglio. Favara ha detto cosa vuol fare da grande, ma nello stesso tempo considerata l’urgenza dettata dalla stessa preoccupazione del momento, doveva porre in essere provvedimenti utili, senza aspettare la decisione romana, per migliorare lo stato delle casse comunali.
Ora, al di là, dell’aumento Irpef che costituisce un incasso facile, trattenuto come è a monte sulle retribuzioni dei contribuenti, rimane la significativa lotta all’evasione fiscale. Di una lotta intelligente che tenuto conto della crisi e della diretta conseguenza della gente che non paga perché non può pagare, non ignori il fenomeno del sommerso che deve necessariamente emergere. C’è una platea di cittadini in parte o del tutto sconosciuta dall’ufficio tributi.
Manganella, onore al merito almeno nel momento della chiacchierata, non si è trincerato dietro le giustificazioni facili della politica, e sinceramente ha affermato che in questi ultimi tre mesi presi dall’impegno di produrre la non facile documentazione del piano decennale di riequilibrio non ha trovato spazio per fare altro, allo stesso modo i dirigenti comunali. Ma, questa la novità, Venerdì prossimo sarà costituito un gruppo operativo alle dirette dipendenze dell’amministrazione comunale. Manganella aveva anticipato la notizia di oggi, già in una delle recenti sedute del Consiglio comunale. Nella chiacchierata non è entrato nei particolari, ma ha lasciato intendere che si tratterebbe di formare un nucleo di impiegati presi da diverse posizioni organizzative, vigili urbani, ufficio tributi, ufficio tecnico e altro che utilizzeranno banche dati interne ed esterne per dare una risposta adeguata all’evasione fiscale.
Venerdì prossimo torneremo, ovviamente, sulla notizia.