Giuseppe Moscato
Lo stadio comunale “Giovanni Bruccoleri” e il campetto polivalente del popoloso quartiere di via Agrigento dal primo luglio sono stati chiusi su disposizione del sindaco Rosario Manganella. Hanno fatto la stessa mesta fine della piscina comunale e del palazzetto dello sport “Antonio Giglia” chiusi dal 1 giugno.
Non si tratta di problemi statici o funzionali ma semplicemente sono stati chiusi perché il comune non può coprire le spese della loro gestione. O meglio, le strutture sportive rientrando nei cosiddetti servizi a domanda individuale, come la mensa scolastica o l’asilo nido, con la loro attività devono produrre almeno il 36% per costo di gestione, cioè debbono partecipare alla copertura delle spese per questa percentuale.
L’ordinanza di chiusura, la n. 126 del 30 giugno scorso, è stata firmata dal sindaco Rosario Manganella e dall’assessore allo sport Davide Lumia. “Lo stadio comunale e il campetto di via Brindisi, rientrando tra i servizi a domanda individuale, dovrebbero necessariamente produrre una entrata pari ad almeno il 36% rispetto alle uscite, quali spese per la pubblica amministrazione – recita l’ordinanza – considerato che da una attenta verifica dei dati numerici e contabili delle attività svolte all’interno delle strutte sportive, si è pervenuti alla necessità improcrastinabile di chiudere i due campi sportivi in quanto non rientrano nei limiti dettati dalla legge di riferimento, la 267 del 2000”. Conseguenza di ciò la chiusura con lo sfratto di tutte le società che operano all’interno delle strutture sportive.
Uno stop iniziato, come dicevamo, con la piscina e il palasport e proseguito con lo stadio ed il campetto. Il periodo estivo forse non procurerà eccessivo disagio alle società sportive, ma la situazione inizierà a preoccupare già dal prossimo mese di agosto quando la squadra di calcio del Pro Favara, per esempio, dovrà iniziare la preparazione in vista dell’inizio del torneo di Coppa Italia e del successivo campionato. Ma anche le altre società sportive che faranno? L’ordinanza parla chiaro: “Il sindaco ordina la chiusura dello stadio comunale “G. Bruccoleri” e del campetto di via Brindisi e dispone che la Polizia municipale e gli agenti della Forza pubblica vigilino sull’ottemperanza della chiusura”. In vista dell’inizio delle attività sportive amministrazione comunale dovrà l’individuare la formula per arrivare al fatidico 36% che sia la meno dolorosa per non costringere le società sportive a chiudere i battenti.
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CHIUSI PER RIAPRIRLI GLI IMPIANTI SPORTIVI DI FAVARA
La chiusura degli impianti sportivi favaresi, come è noto, sono stati chiusi a seguito dell’approvazione del piano di riequilibrio da parte del Consiglio comunale.
In pratica se avessimo tenuto aperti tutti gli impianti sportivi, dalla piscina al palazzetto, dallo stadio comunale al campetto di via Agrigento, avremmo dovuto recuperare almeno il 36% del costo complessivo di tali strutture.
Considerato, tra l’altro, che,in questo periodo, sono ferme le stragrandi attività sportive per non caricare di ulteriori spese gli utenti e tutti gli altri cittadini, abbiamo “temporaneamente” deciso di chiudere gli impianti, in attesa di riaprirli con nuovi sistema di gestione.
Sono in campo due ipotesi di lavoro: la prima, una gestione pubblico-privata; la seconda un affidamento a terzi, cioè una gestione interamente affidata a privati.
Prima di arrivare a questa drastica decisione, abbiamo già incontrato i maggiori responsabili delle società sportive favaresi con cui è iniziato un confronto per arrivare ad una decisione “partecipata”.
Siamo aperti a confronti e a proposte. Aspettiamo le vostre indicazioni ed i vostri suggerimenti.