Ieri sera, come tutte le domeniche, piazza Cavour, la speranza della ripresa economica della città, era impresentabile. Sporcizia ovunque tra i clienti degli esercizi pubblici e i presenti alla ricerca di frescura estiva in una giornata di caldo africano.
Pensavo “questo sudiciume fa a cazzotti con le speranze dei giovani imprenditori favaresi” è una sorta di sfida alla resistenza dei visitatori attratti dal fenomeno turistico favarese. L’unica reale minaccia alla nuova economia locale.
Pensavo al diverso e migliore destino del luogo se i giovani investitori fossero figli degli amministratori comunali, ché a Favara funziona così ed è inutile nasconderlo. Si pensa per se stessi, se poi avanza qualcosa si regala al popolo.
Eppure la zona interessata, dai Sette Cortili al corso principale e alla piazza dovrebbe essere un esempio di pulizia, per il significativo numero di netturbini nell’organico delle ditte e per l’elevato costo del servizio.
Gli operatori ecologici sono il doppio rispetto a quanto dovrebbero essere in rapporto alla popolazione. Ci sono, ché qualcuno avrà fatto forzature, ma ci sono e resteranno. Le forzature hanno determinato l’aumento del costo del servizio a carico dei contribuenti, meglio ne hanno raddoppiato il costo. Bene, utilizziamoli, rendendo ospitale i luoghi.
Ora, si capisce che un amministratore ha poco da proporre e progettare quando le casse comunali sono vuote. Non si comprende e non si giustifica la totale incapacità ad amministrare un servizio pagato a monte dai cittadini. Cosa ne impedisce una migliore organizzazione?
Non è una questione di personale sensibilità, uno può percepire un certo disagio per le centinaia di bicchieri di plastica che fanno da manto stradale e un altro nemmeno se ne accorge. Non si tratta di questo, ché i reclami e le denunce giornalistiche sul fenomeno non si contano più.
E allora di cosa si tratterebbe? Ipotizziamo!
Un bravo amministratore non può chiedere favori di alcun genere, specialmente, personali. Il “favore” gli legherebbe le mani. E a questo punto ritornano le gravi parole del sindaco sulla presenza in politica di chi ha favorito parenti amici. Dobbiamo conoscere questi nomi, non per sete di sangue, ma per ottenere i servizi che paghiamo, per migliorarci e per migliorare la nostra città.
Noi non vogliamo dentro il palazzo gente che ha mangiato e ha nutrito la sua famiglia di pane nero, quello richiamato da Papa Francesco. Non vogliamo chi si è arricchito e che continuerebbe a farlo sulle nostre spalle. Chi si è fatto i palazzi e le ville a mare rubando vergognosamente il popolo.
E’ stridente la contraddizione nei fatti, tra chi continua ad aprire bottega e la non adeguata attenzione e cura del fenomeno da parte della politica. Tutta la città fa il tifo per i nuovi esercizi commerciali, ne va orgogliosa. Il giovane assessore Lumia prepara cartelloni estivi, cerca di mettere insieme tante piccole iniziative a zero euro, il presidente del Consiglio comunale ha raggiunto un accordo con il sindaco di Agrigento per unire e aumentare l’offerta turistica delle due città, ma il tutto non può essere condito dal sudiciume, dalle buste della spazzatura appese al laccio e dall’abbandono.
4 commenti
I COMMERCIANTI:
LA PRIMA RISORSA DELL’ECONOMIA FAVARESE
I commercianti di Favara consapevoli delle potenzialità della propria offerta, ma anche della particolare
congiuntura economica attuale, penso abbiano e sentono la necessità di indirizzare la Politica locale su idee
ed esigenze che debbano essere concretizzate nel sviluppare e realizzare azioni da considerare strategiche
per tutto il settore e non solo.
L’idea che ha ispirato questo mio personale intervento è che sono anch’io un piccolo imprenditore favarese
e penso che per diventare attrattivi e accoglienti risulta fondamentale richiamare persone da fuori città
attuando semplici ma incisive azioni: rafforzando il turismo, la cultura e il commercio per potere così
soddisfare la domanda interna, ma anche quella di consumatori che vengono da fuori; creando un sistema
pubblico/privato di servizi integrati che accolgano i visitatori a 360 gradi.
Occorre fare, pur nella consapevolezza che la condizione economica generale non permette progetti
straordinari.
Accoglienza
Una città accogliente, aperta, vivace e dinamica, che si riempie di persone, che attira turisti, visitatori,
lavoratori. E’ questa la Favara che dobbiamo immaginare.
Una città gradevole per soggiornare, passeggiare, divertirsi, guardare le vetrine, pranzare, cenare, fare
acquisti: è questa la Favara che desideriamo.
Occorre partire dalle persone e dalle loro esigenze per costruire una città a misura d’uomo.
Ecco perché l’accoglienza è il tema chiave di sviluppo della città che vogliamo.
Accessibilità
Collegamenti, viabilità e logistica sono temi fondamentali per lo sviluppo delle politiche dell’accoglienza.
Favara è stata negli anni passati e tuttora favorita dal fatto di trovarsi al centro nevralgico della provincia
agrigentina e di tutto l’hinterland. Ma la sua posizione, oggi, non porta benefici perché le circostanze create
nel tempo hanno fatto scemare questa opportunità territoriale.
Per questo i commercianti e gli operatori del turismo sentono la necessità di un impegno forte da parte
dell’Amministrazione Comunale affinché l’accessibilità della rete stradale venga potenziata ma soprattutto
migliorata per chi proviene da fuori, in modo da potere incentivare il flusso di consumatori provenienti dai
tanti paesi limitrofi.
Parcheggi
La presenza adeguata di parcheggi ed il loro corretto posizionamento nei vari spazi cittadini sono elementi
cruciali per la positiva riuscita di una politica di marketing territoriale.
A fronte di un bisogno crescente di posti auto che la città mostra da anni, la realtà rivela una riduzione
effettiva del numero dei posti disponibili. Bisogna quindi pensare alla realizzazione di una rete di parcheggi
sia nelle prossimità delle vie più trafficate, sia a corona del centro storico cittadino.
Non meno importante è la loro gestione, che deve facilitare il cittadino-consumatore e non diventare un
fattore di stress, dove quindi occorrono soluzioni tecnologiche e organizzative innovative.
Centro storico
Dopo aver pensato di incrementare il numero dei parcheggi e reso più fruibile il loro utilizzo, occorre
ragionare approfonditamente sul concetto di pedonalizzazione, affinché il centro storico cittadino diventi il
vero punto di incontro fra gli interessi delle diverse componenti del tessuto sociale: residenti,
commercianti, lavoratori e turisti. Risulta propositivo inoltre che si apra un confronto per la localizzazione e
l’organizzazione del mercato ambulante, che dovrà essere ricollocato, e che secondo me potrebbe essere
pensato anche qui nel nostro centro storico chiuso al traffico.
Flessibilità e intelligenza sono le parole chiave per rendere il centro accessibile e accogliente, offrendo
anche servizi innovativi come, ad esempio gli Steward del centro, veri e propri assistenti al servizio di chi
arriva da fuori. Gli steward potranno aiutare chi cerca un negozio o un marchio, chi ha parcheggiato e ha
bisogno dei voucher o delle monete, chi ha troppi pacchi in mano e ha bisogno di un piccolo aiuto per
portarli alla macchina, chi non parla l’italiano e ha bisogno di assistenza per spiegarsi in un negozio o in un
bar, chi cerca un museo o un edificio storico particolare…
Cruciale, per il centro storico, è anche la sua immagine: che sia curata, pulita, gradevole.
Per questo alcuni piccoli accorgimenti sono importanti, fra questi penso ad esempio ad un layout
omogeneo per i negozi sfitti: poiché – infatti -la tendenza degli ultimi anni è un elevato turn over di attività
nelle vie centrali del centro storico, ci sono periodi di tempo nei quali i locali dei negozi sfitti offrono uno
spettacolo triste e poco gradevole. Sarebbe opportuno creare un layout elegante per i negozi vuoti, che
diventi esso stesso elemento di arredo urbano: come fosse una quinta o un tromp l’oeil, questo pannello,
uguale per tutti i negozi al momento non utilizzati, contribuirà a rendere l’idea di una città ordinata e pulita.
Decoro Urbano
Pulizia e ordine sono indispensabili per rendere gradevole la città, se poi vi si aggiungono elementi “giusti”
di arredo urbano, allora la città sarà anche affascinante ed unica.
Sviluppare un adeguato e soprattutto coordinato piano colore per le vie del centro e dei quartieri,
uniformare le illuminazione natalizie e le decorazioni per altre feste e manifestazioni sulla base di temi che
vengono sviluppati dalle diverse vie: sono tutte azioni che vanno in un’unica direzione, abbellire con gusto
la città.
Altra iniziativa di fondamentale importanza potrebbe essere quella di organizzare il servizio di RACCOLTA
DIFFERENZIATA PERSONALIZZATA, lo smaltimento dei rifiuti deve essere ripensato prendendo in
considerazione le diverse zone della città e le categorie sociali di riferimento.
Il centro storico, ad esempio, offre troppo spesso lo spettacolo dei rifiuti davanti ai negozi quando ancora le
persone passeggiano. Bar e ristoranti, d’altro canto, hanno esigenze ancora differenti, in termini di orari e
tipologia di rifiuti, rispetto ai negozi: la soluzione ideale sarebbe quindi una raccolta differenziata
personalizzata, come già accade in altre città.
La sicurezza
La sicurezza deve essere reale e percepita e deve partire da strumenti semplici, concreti, efficaci:
l’illuminazione delle strade, un incremento del numero dei vigili urbani dedicati al controllo della città, in
particolare modo delle zone più a rischio, la videosorveglianza.
Occorre poi contrastare in maniera netta, efficace e forte il commercio abusivo, poiché il lavoro sommerso
danneggia il tessuto sociale ed economico della città e rappresenta una forma di concorrenza sleale nei
confronti di chi lavora onestamente e paga le tasse tutto l’anno.
Le politiche del commercio
Il commercio tradizionale vive un momento delicato, di forte disagio, tra liberalizzazioni selvagge, crisi
economica e concorrenza dei centri commerciali che, rispetto ad alcuni elementi, esercitano indubbi fattori
di attrazione sulla clientela.
Ma non possiamo lasciare che si spengano le tante vetrine che da sempre illuminano la nostra città.
Rappresentano buona parte del suo valore e della sua ricchezza.
Risulta fondamentale e indispensabile, quindi, che vengano studiate e attuate politiche mirate dedicate al
settore commercio.
Sono necessarie politiche di riqualificazione per il centro storico: che vive un momento di “impoverimento”
sia in termini di numero di residenti che per quello che attiene al numero e alla tipologia dei negozi
insediati.
Occorre ridare al centro storico, tradizionalmente salotto buono e cuore pulsante della città, il ruolo da
protagonista che gli spetta, per non assecondare quella “tendenza alla fuga” che si riscontra attualmente.
Penso, ad esempio, che bisogna intervenire con investimenti nell’arredo e nel decoro urbano, nella pulizia e
nell’illuminazione delle vie, e aprire contestualmente un dialogo con tutte le parti sociali che vivono il
centro per confrontarsi su politiche d’insediamento virtuose.
Occorre poi che l’Amministrazione Comunale abbia un’attenzione per il territorio e per le realtà
commerciali dei quartieri. I negozi di quartiere hanno una funzione non solo di servizio, importantissima,
ma anche sociale: contribuiscono a mantenere viva una zona e a far sì che si rinforzi quel contatto che i
cittadini hanno con il proprio territorio di appartenenza.
Alcuni quartieri organizzano manifestazioni ad hoc, di pregio e valore per tutta la città, come ad esempio le
feste estive svolte in diverse contrade: iniziative come queste vanno incentivate e vanno supportati con
servizi, eventi e più in generale politiche di marketing territoriale mirati.
Le politiche del turismo
Creare un sistema virtuoso che metta in comunicazione gli operatori della cultura, gli operatori turistici, i
commercianti, gli enti e le istituzioni: è questo quello che spero da tempo, perché la crescita di Favara non
può prescindere da uno sviluppo turistico adeguato.
I nostri beni culturali
Fra le politiche per lo sviluppo turistico poniamo l’evidenza sui beni culturali della nostra città: occorre
promuovere e dare maggiore visibilità al Castello e alla biblioteca comunale, e non solo, ma soprattutto
portare avanti una politica di marketing che integri le “perle” culturali, storiche e artistiche della nostra
città al tessuto sociale ed economico. Quindi orari di apertura in linea con le abitudini dei turisti, creare
itinerari turistici e servizi accessori, come bar e ristoranti, possibilità di acquistare souvenir e prodotti tipici.
I prodotti tipici
Un’attenzione particolare è da rivolgere alle produzioni enogastronomiche tipiche che rappresentano
un’importante opportunità di attrazione per i turisti. Occorre valorizzare le nostre eccellenze sia tramite
l’organizzazione di manifestazioni ad hoc sia tramite un sistema di accoglienza integrato che preveda, tra le
attività da proporre ai turisti, anche menù tipici, shopping tour enogastronomici, degustazioni del territorio
nei nostri bar e locali.
Il portale turistico
Oggi chi arriva in una città che non conosce quasi sempre ricerca preventivamente informazioni sul web e
probabilmente visiona le foto di alberghi e ristoranti che sceglierà.
E’ indispensabile pertanto realizzare un portale turistico, che contenga informazioni sul territorio, sulle
strutture ricettive, sui negozi, bar e ristoranti ma che offra anche la possibilità di acquistare on line i servizi
necessari. Che sia, insomma, la finestra di Favara sul vastissimo mondo del web.
Segnaletica stradale turistico-commerciale
Già a partire dalle vie e strade d’ingrasso, occorre prevedere una segnaletica turistica e commerciale chiara
e semplice, con una grafica coordinata e, man mano che ci si avvicina al centro città, è necessario
posizionare cartelli o totem con l’indicazione di alberghi, ristoranti, negozi e servizi di pubblica utilità.
Lo sviluppo
Data la particolare congiuntura economica, risulta non soltanto vincente ma anche necessario utilizzare le
risorse economiche nella maniera più efficace possibile, pianificando una strategia di marketing territoriale
integrato di lungo periodo, partendo da un’analisi della situazione esistente e ponendosi obiettivi precisi e
concreti.
Diversi sono gli strumenti individuati per costruire una reale politica di sviluppo, fra i quali:
Agevolazione e sostegno per le imprese
In una congiuntura economica come quella attuale, a “soffrire” maggiormente sono le imprese di
dimensioni ridotte, che rischiano di chiudere spesso più per problemi di liquidità che per di carenza di
lavoro. Bisogna aiutarle: è giusto quindi che l’Amministrazione Comunale si faccia carico ad attuare
un’azione forte di sostegno a queste realtà tramite la costituzione di un fondo rotativo per il credito, al
quale partecipino gli enti territoriali, destinato alle microimprese e alle piccole imprese. Il fondo può essere
suddiviso in due sezioni, poiché un’attenzione particolare meritano le nuove imprese, che vanno sostenute,
supportate e incentivate in fase di start up.
Mappatura e coordinamento
Per poterci promuovere e poter comunicare efficacemente dobbiamo sapere cosa offriamo e dove lo
offriamo: occorre fare una mappatura del centro e degli altri quartieri con l’indicazione di negozi, servizi,
bar, ristoranti e strutture ricettive. La mappatura è utile sia al sistema amministrativo ed economico per
pianificare le azioni di sviluppo sia a fini di promozione, perché può essere riversata su totem multimediali
oppure su cartine stampate da distribuire nei luoghi di affluenza turistica. Tale mappatura servirà anche
come punto di partenza per lo sviluppo di concrete ed efficaci politiche di coordinamento, quali, ad
esempio quella con i proprietari immobiliari , perché quando si affrontano tematiche come la
riqualificazione del centro storico e il turn over dei negozi non si può prescindere da un dialogo costruttivo
con i proprietari immobiliari, che rappresentano un attore significativo nella determinazione delle politiche
di sviluppo della città e quella con i franchising: è necessario, infatti iniziare percorsi di coordinamento con i
marchi in franchising perché le iniziative hanno tanta più efficacia quanto maggiore è la partecipazione.
La cultura
Gli eventi culturali che si svolgono in città devono diventare parte integrante di un’unica, ampia e variegata
offerta: bisogna mettere a sistema tutto quello che Favara può offrire, per esercitare con sempre maggiore
efficacia le proprie capacità di attrazione. In questo la cultura recita un ruolo di primo piano. Valorizzare gli
avvenimenti e gli appuntamenti che già si svolgono sul territorio e individuare un percorso comune di
crescita e sviluppo risulta dunque strategico: perché la sinergia tra turismo, commercio, servizi e cultura è
una esigenza dell’oggi.
Eventi e manifestazioni
Questa sinergia dovrebbe facilitare la creazione di manifestazioni ed eventi di grande appeal, capaci di
richiamare persone che possono così considerare il soggiorno nella nostra città come
momento di svago e relax. Con questo taglio gli eventi rivestono un valore, una ricchezza, anche
economica, per tutta la città: per questo bisognerà lavorare affinché vi siano anche manifestazioni che si
protraggano non soltanto per una giornata, ma diventino eventi per interi week end, generando così un
ritorno positivo su tutto il comparto, non soltanto commerciale ma anche di accoglienza.
Le manifestazioni vanno ripetute e arricchite di anno in anno, in modo da creare appuntamenti fissi e attesi
per i quali turisti e visitatori decidono di spostarsi.
E’ imprescindibile, per azioni di questo livello qualitativo, creare un coordinamento che, preveda, fra le
altre, anche le seguenti azioni:
creare un disciplinare per i mercatini, perché quelli organizzati a sostegno di alcune manifestazioni
cittadine, colorano e vivacizzano le vie della città, a patto però che le bancarelle siano di qualità e in tema
con i contenuti della manifestazione. Per evitare che bancarelle di qualità scadente sviliscano la città e per
gestire il loro posizionamento in maniera da valorizzare le vie senza penalizzare i negozi, occorre redigere
un regolamento ad hoc, al quale tutti coloro che vorranno aderire ad un determinato mercatino dovranno
attenersi.
Realizzare un calendario condiviso, per non disperdere energie e risorse occorre che l’amministrazione
comunale e gli operatori culturali, economici e di intrattenimento concorrano a stilare un calendario
condiviso di eventi e manifestazioni, in funzione del quale gli operatori del commercio possano coordinarsi
per concordare giornate e orari di apertura dei negozi.
L’innovazione
La tecnologia al servizio dei cittadini e della città: vivere, lavorare, divertirsi e programmare con tutto ciò
che serve a portata di mano.
Mi vengono in mente alcune applicazioni pratiche, come:
Il wi-fi – controllato! – per le vie della città: la possibilità di accedere alla rete gratuitamente all’interno del
centro città e di altre zone ben segnalate, condizionerebbe certamente flussi di persone a trascorrervi
maggior tempo, con positive ricadute su tutti gli operatori economici e, in generale, sul lavoro della città.
Utilizzando le più recenti innovazioni tecnologiche è poi possibile effettuare azioni di marketing diretto
grazie alla localizzazione dei clienti/consumatori in prossimità di negozi, bar, ristoranti. E’ possibile ad
esempio ricevere un sms sullo smartphone che invita il passante ad entrare nel negozio di fronte perché vi
è un evento o una promozione.
L’Occhio Elettronico, che è un altro esempio di tecnologia al servizio dell’innovazione. L’occhio è un
dispositivo che può essere posizionato all’ingresso di tutti i varchi di accesso al centro cittadino e serve per
monitorare gli ingressi e le uscite: in questo modo è possibile avere una panoramica dei flussi di persone
rispetto ad orari e giorni della settimana. Analizzando queste informazioni sarà possibile programmare una
serie di azioni in modo più consapevole e mirato, dalle manifestazioni di animazione agli orari di apertura
dei negozi, basandosi sulle reali presenze all’interno del centro città. L’occhio elettronico è dunque uno
strumento tecnologico innovativo, utile per costruire una politica di marketing territoriale di breve e lungo
periodo, basata sulle reali abitudini dei consumatori.
I totem informativi e interattivi, che rendano tutta la città a portata di touch: con gesti semplici e una
grafica intuitiva potrebbe essere possibile visionare tutte le informazioni sulla città, dagli orari di apertura
dei siti turistici, ai mezzi pubblici che si possono prendere per raggiungere un determinato quartiere, dai
locali tipici agli alberghi, dai negozi di abbigliamento alle banche. I totem, dispositivi tecnologici con diversi
livelli di contenuto e interattività saranno posizionati nei luoghi strategici della città.
La web tv: un altro importante strumento per veicolare informazioni è la web tv, oggi metodo di
comunicazione sempre più diffuso ed utilizzato, anche perché unisce un’alta efficienza a costi di
realizzazione relativamente bassi. La web tv può essere tematica oppure generalista ma di servizio alla città.
Si possono prevedere in luoghi pubblici o in bar e negozi che lo desiderano monitor che trasmettono i
contenuti della web tv.
I progetti
Progetti per crescere, progetti per migliorare, progetti per “fare”, ce ne sarebbero da dire ancora tanti;
iniziare a pensarci concretamente non sarebbe male. Non pensate?
(M.C.)
ORMAI L’AMMINISTRAZIONE SE NE “FOTTE” DI TUTTO E DI TUTTI.
Bellissimo commento di Massimo che noi condividiamo a pieno. Ma se questa amministrazione a fatica riesce a gestire (si fa per dire) quel po di ordinario, figuratevi se sarebbe pronta ad una scommessa del genere. Quindi, ci rivolgiamo a tutti i FAVARESI che credono nel cambiamento. Per avviare i processi di cambiamento occorre un mix di energie che convergono tutte a lavorare per un unico obiettivo, quindi, ricordatevi alle prossime elezioni di votare gente valida e che abbia al cuore il bene collettivo e non personale. Favara ha bisogno di gente nuova/fresca con idee e contenuti che vertono ad avviare un processo di civilizzazione. Poi, si può parlare del resto. FAVARA LIBERA
Massimo hai scritto un trattato per avere piazza Cavour pulita. Ma ci vuole molto a far capire all’amministrazione attiva che l’impresa deve mettere i cestini porta rifiuti e spazzolarla almeno sabato e domenica mattina? Qualcuno non dica che è un costo perchè i cestini sono previsti cosi pure lo spazzolone. Penso che tante sono le inadempienze dell’impresa. Ma i commercianti della piazza per primi, insieme a tutta Favara cosa aspettano per protestare? Perchè non indicono una manifestazione pubblica? i soli articoli di stampa non bastano visto che l’amministrazione è come un muro di gomma.