Non posso che seguire con preoccupazione quanto sta accadendo nel Comune di Porto Empedocle, amministrato fino a poco tempo fa dall’attuale Sindaco di Agrigento, Calogero Firetto. Temo che qualcosa di molto simile possa accadere anche ad Agrigento.
Ieri seguendo i lavori del Consiglio Comunale ho visto la profonda preoccupazione dei dipendenti comunali che non hanno ricevuto lo stipendio e che hanno sentito dal dirigente degli uffici finanziari, dai revisori dei conti e dal segretario Generale del Comune, Pietro Rizzo, che gravi sono i problemi attuali di liquidità di cassa dell’Ente e che ciò potrebbe causare una situazione di pre-dissesto nei prossimi mesi. Lo stesso commissario regionale a Porto Empedocle parla di squilibrio nel bilancio e propone una sostanziale riduzione nell’orario di servizio dei contrattisti.
Alla seduta del consiglio comunale, come ho sopra detto, ha partecipato anche il segretario generale del Comune di Porto Empedocle, il signor Rizzo, che è anche segretario comunale nel Comune di Agrigento e anche lui ha illustrato con toni di preoccupazione la situazione che sta vivendo il Comune di Porto Empedocle, dove in particolare esistono in bilancio ben oltre 14 milioni di residui attivi, che però non si riescono a portare di fatto nelle casse del Comune perché molti cittadini non pagano le tasse per difficoltà economiche diffuse; non si riescono ad intascare inoltre affitti cospicui a carico di imprenditori locali, né oneri di urbanizzazione. I residui passivi del Comune di Porto Empedocle ammonterebbero ad oltre quattro milioni di euro e sono stati inoltre autorizzati ben sei milioni e mezzo di anticipazioni di cassa nei mesi precedenti, su cui si dovranno pagare alti interessi. Gli aiuti da parte dello Stato sono crollati e al 30 giugno ammontano ad appena 150 mila euro. E mancano anche gli stanziamenti regionali.
La preoccupazione ha portato i consiglieri comunali ad azzerarsi i gettoni di presenza per l’intero anno e il presidente del consiglio comunale ad azzerarsi l’indennità. Ma tutto ciò non basta. E si pensa di dover tagliare le spese per l’energia elettrica e persino per i telefoni. Le misure compensative da parte di Enel per il rigassificatore non arrivano più.
Questo quadro mi preoccupa perché le ragioni che portano alla possibilità di dover dichiarare lo stato di predissesto strutturale a Porto Empedocle, non sono diverse da quelle che da alcuni anni pesano anche sui bilanci del Comune di Agrigento.
In particolare mi riferisco alla situazione dei residui attivi. Da molto tempo non si riescono a riscuotere entro il termine dell’esercizio e in gran parte sono ormai di dubbia esigibilità, stante il notevole arco di tempo già trascorso dall’anno di rispettiva maturazione.
Il dirigente Giovanni Mantione del Comune di Agrigento con determinazione dirigenziale N. 129 del 27/06/2014 un anno fa ha precisato con la determinazione dirigenziale n. 117 del 19/0612014 avente ad oggetto “Rendiconto esercizio 2013: ricognizione residui attivi e passivi”: che l’ammontare complessivo dei residui attivi risulta pari ad € 94.824.922,91.
Ma di tali residui quanti sono realmente oggi esigibili ?
Chiedo al dirigente Giovanni Mantione degli uffici finanziari e al segretario generale del nostro Comune, Pietro Rizzo (lo stesso che a Porto Empedocle ha esposto con chiarezza in consiglio comunale i dati che tanta preoccupazione hanno destato) di fare chiarezza sullo stato delle casse del Comune di Agrigento.
Ad Agrigento occorre la stessa operazione verità compiuta con coraggio a Porto Empedocle.
Il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di Agrigento
Marcello La Scala