Dalla locale sede aido di Favara sez. di Agrigento, viene ricordata la disposizione indicativa dell’Assessore Lucia Borsellino
per l’applicazione di semplici misure nell’assistenza ai pazienti trapiantati quando giungono al Pronto Soccorso con il rischio di incidenti che potrebbero anche provocare danno ai pazienti
PREMESSA
Nella Regione Siciliana risultavano assistiti, al 31 dicembre 2011 (data della firma) presso le strutture sanitarie 2.181 pazienti trapiantati in Regione e fuori Regione (fonte informativa: Centro Regionale Trapianti).
È stato stimato che nei Pronto Soccorsi afferenti a presidi ospedalieri di grandi dimensioni accedono circa 20 pazienti trapiantati in un mese.
Presso alcune strutture di Pronto Soccorso sono stati segnalati incidenti che avrebbero potuto causare anche grave danno ai pazienti trapiantati. L’evenienza del ricorso al Pronto Soccorso del paziente trapiantato richiede, pertanto, l’applicazione di semplici misure comportamentali e organizzative per la sua sicurezza.
OBIETTIVO
Aumentare la sicurezza dei pazienti trapiantati che accedono nelle aree di emergenza tramite l’applicazione delle indicazioni contenute nel presente documento.
Le indicazioni devono essere applicate in tutte le Aree di Emergenza del territorio regionale ogni qualvolta accolgano un soggetto trapiantato.
Destinatari del provvedimento.
Direzioni Aziendali, Centro Regionale Trapianti, Centri Trapianti, operatori sanitari e socio- sanitari che prestano assistenza presso le Aree di Emergenza di tutti i presidi ospedalieri della Regione Siciliana, pazienti trapiantati.
INDICAZIONI
Sulla base delle criticità emerse e dei rischi correlati sono state formulate le seguenti indicazioni che hanno lo scopo di prevenire alcune tipologie di incidenti durante l’assistenza ai pazienti trapiantati.
1. L’infermiere addetto alla procedura di triage assegna il codice colore di priorità secondo quanto previsto dalle linee-guida triage che per il paziente trapiantato prevedono almeno il CODICE GIALLO.
2. Effettuato il triage, il paziente viene invitato a sostare in area protetta. Qualora, ancora, non sussistano le condizioni logistiche per l’isolamento del paziente, l’ingresso in sala visita deve avvenire prima possibile, compatibilmente con le condizioni cliniche degli altri pazienti in attesa.
3. Effettuato l’ingresso in sala visita, il paziente è preso in carico dal medico e dall’infermiere degli ambulatori o dal team medico infermieristico della sala emergenza.
Il medico accettante, raccolta l’anamnesi e visitato il paziente deve contattare il Centro Trapianti di Riferimento e comunicare le problematiche rilevate al fine di acquisire indicazioni mirate per scegliere il percorso diagnostico-terapeutico più idoneo.
Per Centro Trapianti di riferimento deve intendersi il Centro regionale presso il quale il paziente è stato sottoposto all’intervento di trapianto o la struttura sanitaria regionale presso la quale il paziente risulta in follow-up periodico post trapianto.
Nel caso in cui non sia possibile identificare il Centro trapianti di riferimento il medico accettante dovrà contattare il Centro regionale trapianti che fornirà le informazioni utili a mettersi in contatto con il Centro trapianti di provenienza del paziente o con il più vicino Centro trapianti della regione. A tal fine il Centro Regionale Trapianti garantisce la disponibilità h 24 di un collaboratore in grado di fornire le informazioni necessarie.
4. Durante il processo assistenziale in Area di Emergenza il team medico, infermieristico e socio-sanitario, per le rispettive competenze, deve provvedere al rispetto delle comuni misure igienico-sanitarie, con particolare riferimento al lavaggio antisettico delle mani e all’utilizzo di guanti monouso (che non deve essere considerato un’alternativa all’igiene delle mani). Per il paziente trapiantato renale, si raccomandano le stesse precauzioni usate nei confronti dei pazienti dializzati relativamente alla protezione della fistola artero-venosa e del patrimonio vascolare. In particolare si raccomanda di evitare l’utilizzo del manicotto per la
misurazione della pressione arteriosa e gli accessi vascolari nello stesso arto in cui è presente la fistola artero-venosa.
5. I pazienti trapiantati che accedono all’Area di Emergenza devono essere informati delle presenti indicazioni tramite gli idonei strumenti informativi che dovranno essere resi fruibili in sala di attesa al fine di accrescere la loro consapevolezza durante il percorso assistenziale.
Responsabile sede aido Favara.
Vincenzo Vella