IN ALTO MARE LA VERTENZA OCCUPAZIONALE DEGLI OPERATORI ESPERTI NELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO
Una audizione congiunta delle Commissioni Lavoro e Bilancio all’Ars, alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso e della collega alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello, per affrontare la vertenza occupazionale che tiene col fiato sospeso circa mille e 300 lavoratori. E’ quanto hanno ottenuto gli operatori esperti in politiche attive del lavoro al termine dell’audizione di poco fa al Parlamento siciliano, convocata dal presidente della Quinta Commissione al Parlamento siciliano, l’onorevole Marcello Greco.
Una seduta, in un clima incandescente, che ha visto la partecipazione di decine di lavoratori e dei rappresentanti del Comitato spontaneo Caos di Enna e l’assenza dell’assessore al Lavoro, che si dice essere nella Capitale per impegni istituzionali.
Gli operatori chiedono un lavoro stabile da mesi ed un Governo regionale che ad oggi ha solo tergiversato senza mai fornire una esaustiva risposta.
il punto di vista dei lavoratori è chiaro e chiedono all’unisono lo stralcio dell’Avviso 6 che considerano vuoto in quanto privo del requisito fondamentale da sempre richiesto e per cui si è sempre lottato, ovvero dare stabilità definitiva a tutto il bacino degli Operatori Esperti in Politiche Attive del Lavoro, meglio conosciuti, erroneamente, come ex Sportelli Multifunzionali.
Secondo i rappresentanti del Comitato spontaneo Caos occorre, da parte dell’esecutivo regionale del presidente Rosario Crocetta, la formulazione di un avviso ex novo prevedendo un’Agenzia Unica che attinga prioritariamente dall’albo regionale specifico degli operatori ex Sportelli Multifunzionali.
A gran voce gli operatori esperti in politiche attive del lavoro rivendicano il riconoscimento della centralità, per uscire finalmente da quella assurda ‘invisibilità sociale’ a cui sono stati ingiustamente ed inspiegabilmente relegati, da parte di un governo che si è presentato come il vessillifero della legalità e della rivoluzione moralizzatrice che avrebbe salvaguardato i lavoratori, del tutto incolpevoli e per nulla responsabili dello sfacelo che da tempo era in atto, e che invece, ad oggi, ha solo mietuto vittime.