di Colapesce
Il patto federativo e la creazione dell’intergruppo ‘Area popolare’ a Castelvetrano è stato presentato come un rafforzamento dell’accordo tra il sindaco Felice Errante (nella foto a destra) e il parlamentare del Nuovo centro destra al Parlamento siciliano, Giovanni Lo Sciuto (nella foto a sinistra). Sarà così? In molti pensano che ci sia, sotto sotto, puzza di bruciato.
Un’operazione politica considerata, almeno negli ambienti vicini ai due esponenti politici, il naturale percorso di crescita di un ambiente che si è ritrovato a pedalare nella stessa bici seppur avversari nella competizione elettorale che li ha visti contrapposti alla scalata per la poltrona di primo cittadino di Selinunte nel 2012.
La politica ci ha ormai abituato a cambiamenti repentini con scenari imprevedibili e paradossali.
Paradossale è, secondo attenti osservatori, quanto si è concretizzato a Castelvetrano. I due avversari politici, con programmi elettorali diversi, con una storia opposta ed un approccio con la ‘cosa pubblica’ contrapposto, si ritrovano, ‘stranamente’, a braccetto per l’ultima fase della vita amministrativa della città di Selinunte.
Che sia un’operazione preelettorale non vi sono dubbi, visti i pochi mesi che separano Castelvetrano dal rinnovo del consiglio comunale e dalla scelta del nuovo sindaco. E i cittadini castelvetranesi cosa ne pensano? Come vedono questa nuova e incoerente alleanza?
Quel che convince poco è l’atteggiamento di Errante che pare giocare con due mazzi di carte. Lungimiranza o incoerenza? Da un lato il patto con i referenti del ministro degli interni, Angelino Alfano, leader del Ncd e dall’altro il legame indissolubile con la sua storia e con la destra di Nello Musumeci, leader della minoranza di opposizione all’Ars.
E mentre con la mano sinistra lavora alacremente per il nuovo rimpasto nella giunta cittadina, con la mano destra, il sindaco Errante, partecipa, senza tentennamenti, alle assise dell’amico Musumeci, fornendo un chiaro segnale di disponibilità alla costruzione di una alternativa ‘di destra’ al governo di centro sinistra presente a Roma come a Palermo.
Una incoerenza che non era ancora emersa così sfacciatamente come nell’ultimo periodo. Non vorremmo che l’attaccamento alla città ed ai concittadini si trasformi adesso in attaccamento alla poltrona, trascinando il ‘volto pulito’ di Felice Errante nell’elenco dei tanti politici che pur di difendere il proprio potere si alleano anche con diavolo?
Gli sviluppi politici delle prossime settimane confermeranno o smentiranno le tante voci che dipingerebbero Errante come un ‘modesto’ sindaco non diverso dai tanti che circolano nel panorama mediocre di una politica che pensa solamente ai ‘fattacci propri’ e non anche al bene collettivo, tradendo la fiducia popolare.