Zarbo nella conferenza stampa di oggi ha difeso il suo lavoro sul nuovo appalto del servizio di igiene ambientale, per nulla o quasi interessato a commentare il licenziamento subito dalla carica di assessore.
“Il mio impegno di un anno – dice l’ex assessore – diversamente da quello che afferma il sindaco, ha prodotto l’eliminazione delle affissioni abusive, l’avere intercettato finanziamenti nel Distretto socio sanitario, mentre la madre delle mie lotte è il percorso fatto con Enzo Agrò, prima e dopo le sue dimissioni, sulla nuova programmazione del servizio di igiene ambientale.
Anzi devo dirvi che quando Manganella mi ha proposto la carica di assessore, io ho accettato a condizione di una rimodulazione del servizio che prevedesse una riduzione dei costi senza toccare il personale occupato.
Ho verificato che negli anni 2012, 2013 e 2014 il Comune, proprio per l’elevato costo del servizio ha avuto un mancato incasso del 53 per cento. Ho anche accertato che nel nuovo appalto non è considerata la diminuzione della popolazione rispetto al 2013 di 1525 unità. Il numero degli abitanti, intanto, condiziona pesantemente il costo del servizio. E il costo aumenta per i previsti sacchetti di plastica da distribuire all’utenza. A nulla sono valsi i miei suggerimenti a eliminare la particolare spesa. Lo stesso prezzo del carburante è previsto a 1,48 euro. Basta fare una rimodulazione di questi costi per arrivare a un notevole risparmio per i cittadini. Siamo obbligati a ridurre, la gente non paga perché non può pagare”.
Perché il sindaco non ha apprezzato il suo lavoro?
“E’ stato assente – risponde Zarbo – e poco collaborativo al punto di revocarmi alcune deleghe e assegnarle ad altri. Ho affrontato questa tematica con Agrò e senza Agrò e ho visto un sindaco che non ha preso mai posizione. Ad oggi sconosco quale è il suo parere, per questo ho tentato di svegliarlo attraverso la stampa. Sono arrivato al punto di dirli che se avesse avuto intenzione di farmi perdere tempo ero nell’immediato disponibile a dimettermi. Non lo ha smosso nulla”.
Sono parole pesanti come pietre su un appalto dal significativo costo di 40 milioni di euro. Adesso, con il licenziamento, qualcuno della giunta, i consiglieri e i gruppi consiliari di maggioranza e di opposizioni saranno interessati a continuare il lavoro fin qui fatto in favore della riduzione dei costi?
“I consiglieri dell’Ncd hanno chiesto al sindaco di portare in Consiglio le carte sul nuovo appalto. Alcuni consiglieri dell’opposizione già si sono mossi nella stessa direzione e devo dire che anche all’interno della giunta c’è una certa sensibilità sull’argomento”.
Durante la stessa conferenza stampa erano presenti diversi consiglieri della maggioranza e dell’opposizione, interessati ad ascoltare Zarbo e la sue ragioni. C’è dunque tutto l’interesse a non coprire di silenzio alcunché. Lo stesso dimissionario assessore Enzo Agrò ha fatto arrivare in redazione la sua solidarietà a Zarbo.
L’impressione è che Gioacchino Zarbo è stato capace di accendere il faro dell’attenzione della politica e dell’opinione pubblica.
Nel rispetto del contraddittorio abbiamo rintracciato il sindaco.
“Ho seguito con la massima attenzione Agrò e Zarbo – ci dice Manganella – che ringrazio per il loro lavoro, tenuto in considerazione. Non sono stato presente agli incontri perché ho dato carta bianca e piena autonomia ai due assessori, che qualora ne avessero ancora voglia possono continuare a dare il loro contributo. Il piano è da studiare e da definire. In questo senso, vi anticipo che è mia intenzione nominare un esperto di grande livello e senza costi per il Comune. Non ho nulla da nascondere e tutto sarà eseguito nel rispetto della legge”.
Il nuovo servizio sarà dalla durata di sette o di due in attesa che la Regione definisca il suo piano rifiuti?
“Il servizio – conclude Manganella – sarà dalla durata di sette così come previsto dalla Regione siciliana. Per il resto, è mia intenzione chiudere il mandato parlando di metano che si realizza, di Piano regolatore e di altre cose ormai in dirittura di arrivo”.