E’ umiliante non avere facile accesso sulle informazioni riguardanti lo stato finanziario del Comune di Favara, ma così è.
Le poche notizie che siamo stati in grado di offrire ai lettori sono state “rubate”, mentre mancano comunicazioni ufficiali da parte dell’amministrazione. Negli ultimi giorni si è fatta insistente la voce su un presunto notevole aumento dell’esposizione finanziaria dell’Ente che avrebbe raggiunto quota 15milioni di euro. Tre milioni di euro in più rispetto a Febbraio scorso.
Sembrerà paradossale fin dove si vuole, ma sono costretto a pubblicare il si dice per tentare di arrivare alle notizie ufficiali. Nel senso che mi affido ad eventuali smentite dall’amministrazione comunale o al suo silenzio che varrebbe come conferma sul significativo aumento del debito. Così, ripeto, è a Favara.
Il sindaco in una recente intervista ha parlato di metano in dirittura d’arrivo, di Prg e di un nuovo appalto rifiuti che vuole dalla durata di sette anni.
Ora, il metano e il Prg costituiscono due traguardi di significativa importanza, lo stesso non si può affermare, con assoluta certezza, per la durata settennale dell’appalto rifiuti, che in molti invocano per un arco di tempo di due anni, considerato che anche la Regione sull’argomento non ha le idee chiare e che ancora sta lavorando sul piano siciliano dei rifiuti.
Manganella resterà in carica fino a Maggio prossimo, perché deve regalarci e regalare alla futura amministrazione un appalto dalla durata di sette anni?
Facciamo quattro conti. Circa 40milioni di euro saranno chiesti ai contribuenti favaresi in sette anni per il servizio rifiuti, 17milioni di euro in dieci anni per il ripianamento del debito chiesto al Ministero degli Interni, sul quale si aspetta l’autorizzazione, di circa 7 milioni di euro è quello sottoscritto con la Regione per il debito nei confronti dell’Ato rifiuti, del quale è stata pagata solo la prima rata. Ai debiti bisogna aggiungere la sfrenata e poco produttiva spesa corrente del Comune che si aggira sui 30 milioni all’anno e i debiti del passato di circa 30milioni di euro.
E non finisce qui, ché abbiamo parlato degli aspetti più visibili, mentre, dicevamo, non conosciamo alla perfezione l’attuale situazione finanziaria del Comune.
Il peso sta schiacciando “l’asino”. Le stesse operazioni metano e Prg rischiano di arrivare “a babbo morto”.
Non spetta al giornalista proporre soluzioni, ché la titolarità è della politica. Certamente, lo strumento del silenzio, delle non risposte è per l’attuale momento il meno consigliabile. E non mi riferisco solo all’amministrazione.
Manganella ha lanciato, recentemente in Consiglio comunale, la proposta di aprire a tutte le forze politiche della città. Ha parlato di una decisiva svolta nella parte finale del suo mandato, che considerata l’allarmante situazione per i cittadini, avrebbe meritato una risposta positiva o negativa dei partiti politici, dei gruppi consiliari e, persino, di singoli consiglieri comunali. Si sarebbe potuto aprire un dibattito sul fronte della chiarezza attesa dalla cittadinanza. Avremmo potuto sapere le ragioni del rifiuto e quelle di adesione. Avrebbero potuto decidere di andarsene e liberare la scena politica o restare per un valido progetto, ma a megliu risposta è quella che nu si duna.
Se ne andranno nel silenzio, lasciandoci una montagna di debiti.
1 commento
Scusa Direttore ma a Favara, a parte Rifondazione Comunista, esistono altri partiti? Due Deputati un PD con u nsegretari oche parla solo a gettone e per il resto? Forza Italia (o PDL un si capisci cchiù nenti), e tutti gli altri partiti, vivi o defunti, non esistono più e ogni consigliere fa quello che gli pare, agendo sempre pro domo suo. E il Sindaco? Peggio degli altri.