La denuncia sul degrado del centro storico di Pasquale Cucchiara, dettagliata, documentata e fotografata, dovrebbe essere l’inizio di procedimenti per una serie infinita di reati, uno più grave dell’altro, perpetrati dall’amministrazione e dai responsabili della salute pubblica.
Cucchiara non ha segnalato la presenza di una siringa in un solo angolo della zona antica della città. Ha, invece, raccontato “l’Inferno favarese”. Eternit, sporcizia, randagi e l’abbandono totale nella parte del centro storico non sdoganato dalla coraggiosa iniziativa dei privati. E’ come se non esistessero i reati contro la salute pubblica, contro l’ambiente, contro la sicurezza.
In una realtà normale, già oggi, dovrebbero consumarsi sopralluoghi, relazioni, interventi, prese di posizioni dell’amministrazione, della maggioranza e dell’opposizione. Non gliene può fottere di meno.
Restano aggrappati alle poltrone per subissarci anche il futuro, per garantirsi fino alla ritirata finale. Dopo scoppieranno le bombe. Mentre non si conta il numero degli assessori e dei consiglieri che si sono dimessi e di quelli che hanno rinunciato alla nomina di consiglieri nella graduatoria ad esaurimento, fenomeno in esclusiva favarese.
Certe volte la mente, ripropone immagini del passato, che forse c’entrano poco con l’argomento trattato, ma talmente pressanti da non potere fare a meno di raccontarli.
Da militare, ai miei tempi la leva era obbligatoria, mi è toccato di essere in servizio di ronda. In gruppi di tre si andava in giro per la città a controllare i commilitoni, la sera in libera uscita.
In una di queste occasioni, il caporonda ci portò a controllare le case di prostituzione di Palermo. Ricordo con disgusto la puzza, il degrado dei luoghi e l’immagine di una megera che si difendeva dal caldo estivo agitando pacificamente il ventaglio sulle ascelle.
Che c’entra con il nostro ragionamento? Nulla, l’ho detto prima, ma la mente mi propone il particolare disgustoso ricordo. Si rinfrescava le ascelle nel puzzo e nel degrado, certe volte il pensiero corre solo.
2 commenti
Caro direttore se si fosse rinfrescata altro avrebbe di certo reso meglio il paragone
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15 ottobre 2015 Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. (15A08012) (GU n.249 del 26-10-2015) IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI su proposta del MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI di concerto con IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
La dotazione del Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, di cui all’articolo 1, comma 434, della legge n. 190 del 2014, e’ di euro 44.138.500,00 per il 2015 e di euro 75.000.000,00 per ciascuno degli anni 2016 e 2017, per complessivi euro 194.138.500,00
buon lavoro.