Non la questione finanziaria è stata oggetto di repliche e controrepliche da parte del sindaco, neppure un paese che sta lasciando ingovernabile per colpe sue e degli altri, ma la “paternità” della lapide. E allora, per non aver ricevuto lo spazio mediatico, atteso, ha scritto la replica e adesso la controreplica.
E ha ragione da vendere. La lapide è un suo progetto realizzato, uno dei pochi, meglio, una rarità positiva in tutto il suo mandato elettorale. Si appella persino all’analisi logica, le frasi di Sciumé sono corrette, non mancano del soggetto. E’ mancato un soggetto in città, ma non certo nell’analisi logica. E l’assenza non è riferita esclusivamente alla persona del sindaco, ché pure ci sono tanti “soggetti”, cari nell’analisi logica sottolineata da Manganella, totalmente spariti dalla scena politica.
Sarebbe stato, intanto, maggiormente opportuno polemizzare sugli articoli pubblicati da diverse testate giornalistiche sulle grande problematiche cittadine. Sarebbe stata l’occasione buone per informare la città su questioni interessanti come le strategie e i risultati ottenuti per garantire alle casse comuni maggiori introiti. Su questi temi si doveva polemizzare, con repliche e controrepliche. Invece, ci stiamo occupando dell’aria fritta. Meglio, siamo obbligati ad occuparci del nulla, ché di questo si tratta. Noi siamo obbligati a pubblicare la controreplica di Manganella, è un nostro dovere. Chiaramente, non saremo disponibili ad ulteriori esternazioni di Manganella sul particolare argomento.
Adesso, pubblichiamo integralmente la lettera del sindaco.
————————————————————–
Egregio signor Direttore,
Non c’è proprio bisogno che si riscaldi!
Mi sono semplicemente permesso di far notare – pensavo, senza lesa maestà di alcuno – che dalla lettura dell’articolo del mio caro amico Pino Sciumè (socialista doc), a mio modesto avviso e, credo, legittimamente, non si evinceva in——– righe chi avesse organizzato le cerimonia della posa della lapide in memoria del primo sindaco democraticamente eletto nella nostra Città, il dottor Gaetano Guarino, a Lei tante volte apparso in…sogno!
La mia non voleva essere né una critica, né un attacco alla libertà di stampa ( a me molta cara, anche se, a volte, poco rispettosa nei miei confronti), né tantomeno la “voglia” di far sapere ai suoi lettori che era stata l’Amministrazione comunale ( che ho l’onore e l’onere di rappresentare) a voler collocare l’epigrafe nella “casa che accolse le spoglie mortali” del sindaco più amato nella storia di Favara.
In analisi logica, si dice che una frase é completa quando contiene soggetto, predicato verbale e complemento oggetto. Nel caso in ispecie, caro Direttore, mancava il soggetto, ossia il Comune.
Se Sciumè ed i suoi collaboratori sono liberi di scrivere ciò che vogliono ( e lo condivido in pieno), anch’io, credo, sono altrettanto libero di esprimere le mie libere opinioni.
Conviene?
Lei pensa che chi non era presente ieri in Via Caporale Vullo, leggendo il pezzo di Pino Sciumè si sia reso conto che era stata l’Amministrazione comunale ad organizzare l’evento?
Io credo che per completezza di informazione, non sarebbe stato male aggiungere che era stato il Comune ad aver tributato il giusto riconoscimento al sindaco dei sindaci di Favara.
Non mi sento ” defraudato” di niente, né tantomeno dal giornalista, al quale va il mio sentito ringraziamento per aver dato la notizia, secondo la sua ottica.
Non me la prendo nemmeno con lei e con la sua contro risposta: il direttore deve sempre difendere i suoi giornalisti. È giusto così!
Chiedo solo rispetto (ed un’informazione completa ) per chi avendo un impegno civile, politico ed istituzionale ha voluto rendere omaggio al sindaco-eroe che é entrato nella leggenda e nella storia della Sicilia.
Con stima
Rosario Manganella
3 commenti
Da chi crede che il rispetto è da rispettare sempre, per come il nostro Sindaco istituzionalmente chiede, dico che – a sto’ punto… proprio per rispettare il rispetto nei confronti di tutta la città – la importante azione amministrativa nel “tassellare per i posteri” lapidi dovrebbe continuare fino in fondo.
Dopo aver ricordato A. Russello; dopo aver ricordato G. Guarino; dopo aver ri-toccato i nomi dei soldati caduti in guerra nel monumento ai caduti dedicatogli nella nostra piazza princiale; dopo… dopo tutto ciò, bisogna completare l’opra:
Caro Sindaco, inizi a mettere le lapidi in ogni singola piazza, in ogni singola villa, in ogni singolo posto oramai divenuto solamente un ricordo!
Inizi… inizi con la villa Ambrosini, con gli orti urbani, con la villa della Pace e con le varie periferie oramai invase solo da rifiuti, da sporcizie e abbandonate pure da Voi che qui rappresentate lo Stato… dei fatti.
Penso che per rispettare Guarino non serva una lapide, ma è necessario farlo ancora vivere con le nostre azioni.
Massimo Centineo
In bella risposta da parte del sindaco, che in questo caso ha ragione. La spiegazione non poteva essere più chiara. Se poi dietro ogni cosa si deve per forza vedere del male, le cose cambiano, ma questa volta devo dire che il sindaco ha davvero ragione.
Non sono uno che è ha votato Manganella, e devo dire che seguo sempre questa testata… Un po poverino lo attaccate sempre, ma questa volta mi sa che tutti i torti non ha..