Gaetano Scorsone
Per i favaresi di una certa età – e non solo ! – un evento che rientra di diritto nella storia del costume della nostra comunità: l’ultimo giorno di apertura ovvero la chiusura del Bar Sicilia, più conosciuto come Bar Milia, avendo legato la sua identità alla conosciutissima ed apprezzatissima figura del titolare, il Sig. Michele MILIA, per tutti più familiarmente ed affettuosamente ’Zì Micheli ! Amici e parenti a far da cornice, in un’atmosfera di festa, all’ultimo capitolo di una storia che affonda nel tempo le sue radici e che rappresenta il successo della sana laboriosità di una virtuosa famiglia favarese che ha puntato tutto su quei valori che da sempre significano impegno, serietà, applicazione, onestà, compostezza, generosità, sano orgoglio, lavoro, lavoro e , ancora lavoro, come una doverosa missione da compiere per la famiglia e per la comunità di appartenenza.
Basta ripercorrere la storia di questo apprezzato locale per trarre più di un motivo di riflessione su quanto, con la Grazia del Signore, si possa realizzare con l’entusiasmo imprenditoriale, con il supporto della famiglia, con un alto senso del dovere e delle proprie responsabilità.
Lo zio Michele Milia varca per la prima volta la soglia di quello che diventerà in seguito il “suo” locale nel luglio del 1950 come collaboratore del titolare, Sig. Antonio Pullara.
Il Bar Roma – questo l’iniziale nome del locale – raccoglieva una buona clientela ed occupava una quasi centrale posizione considerato lo sviluppo urbanistico di quegli anni. Oltre al classico buon caffè, grazie alle capacità professionali dell’allora giovane ‘Zì Micheli, si potevano gustare un’ottima pasticceria ed una altrettanto irresistibile gelateria, che oltre dai sempre più numerosi clienti venivano richieste anche per addolcire i banchetti nuziali che la consuetudine di allora voleva organizzati in loco.
L’intraprendente ‘Zì Micheli era riuscito pure a dotare il Bar Roma di un’attrezzatura per la preparazione, sotto la sua meticolosa supervisione, di una dissetante Gassosa che veniva direttamente così prodotta ed imbottigliata. Questo sino al 1960 quando si presentarono le condizioni per rilevare il Bar dove aveva lavorato come collaboratore già da dieci anni, perfezionando sempre più la sua tecnica ed affinando la maestria dei suoi talenti artigianali.
Nel frattempo conosce una splendida ragazza, la Zia Maria Rizzo, che conquista il suo cuore , e così sempre nel 1960, sentendosi pronto per il salto lavorativo , da bravo giovane che era, prima sposa la sua bella Maria e subito dopo rileva il Bar Roma che sotto la sua guida si trasforma in Bar Sicilia. Da allora, e con il validissimo sostegno della sua sposa, lo ‘Zì Micheli porta avanti quello che è diventato il “suo” locale, onorando encomiabilmente le sue responsabilità sia lavorative che familiari, allietate quest’ultime dalla nascita di due figli, Marianna e Antonello, che tanta gioia e nuova energia portano alla affiatata famiglia. E così, dividendosi fra lavoro e famiglia, con al fianco sempre la sua amata Maria che, come solida colonna, ha con lui condiviso il peso del carico di lavoro, sostenendolo ed incoraggiandolo sempre con il suo luminoso sorriso anche nella dolcezza della cosiddetta terza età.
Ecco perché oggi in tanti hanno risposto all’invito per tributare i giusti onori ad una persona, ad una famiglia ed a un locale che tanto hanno dato alla comunità , alla sua storia, al suo costume, offrendo il loro qualificato servizio, favorendo sani momenti di relazione, rendendo più dolci particolari momenti di felicità e, soprattutto, concorrendo a diffondere e a salvaguardare i principi, i valori e i sentimenti della nostra identità culturale.
Grazie, Zio Michele ! Grazie, Zia Maria ! La vostra bella storia sarà di esempio a quanti vorranno e sapranno ricercare la gioia nella semplicità delle piccole grandi cose quotidiane. A voi i meritati AUGURI per un ancora lungo cammino di felicità, di serenità e amore.
5 commenti
Praticamente “u Zì Michele” lo considero come un mio secondo nonno. E’ lì, nel suo Bar, che nonno Giuseppe mi portava da piccolo, quando dalla Germania, insieme alla famiglia venivo in ferie a Favara. Da “minuto forestiero”, in quel locale, dove tanti anziani amici si riunivano, ho conosciuto il dovere, o meglio dire l’educazione, del rispetto verso quella gente che solo a sentirli parlare ti comunicavano i valori veri da recepire e tramandare.
L’andare la domenica al Bar “du Zì Michele” era momento di gaiezza e soddisfazione per quella folla; era una specie di adunata, ché dopo una lunga settimana di lavoro faceva ritrovare a discutere su quei sensi della vita che fortificavano i sacrifici fatti per valorizzare sempre più l’amicizia, la famiglia, il lavoro… tutto ciò che oggi sentiamo sempre più oltraggiato e sempre più meno protetto.
Un affettuoso grazie a tutta la famiglia Milia.
Massimo Centineo (niputi du Zì Peppi Bontà)
Un grazie di vero cuore al caro amico Gaetano Scorsone per le bellissime e sincere parole, che sono segno di un grande affetto nei confronti dei miei genitori. Grazie a tutti coloro che sono stati vicini a quello che ha rappresentato il Bar Milia, che ha visto crescere una generazione animata da valori veri, sani principi e tanto rispetto, che ha “sfornato”(!) ragazzi, ora più cresciuti, che sono diventati, ognuno nel proprio campo, delle figure apprezzate. Questo Bar ha visto anche formarsi e svilupparsi l’amicizia di tante persone già adulte, che con il passare degli anni sono “invecchiate”, rafforzando questo loro legame, scandito dall’appuntamento quotidiano per trascorrere insieme momenti di svago. Un pensiero affettuoso va anche a tutti coloro che sono stati parte di questa “grande famiglia” e che ora ci guardano dal cielo.
A nome mio e dei miei genitori ringrazio tutti quelli che ci stimano, ci vogliono bene e che sono sicuro rimarranno sempre vicini a noi.
Un grande abbraccio a tutti.
Antonello Milia
Il Bar ROMA, ovvero, Sicilia, dei coniugi Zi’ Micheli Milia e di Zia Maria Rizzo, sua consorte , ha rappresentato per la Città di Favara oltre mezzo secolo di vita quotidiana, Favara terra di Sicilia, popolazione laboriosa, minatori e zolfatai trovavano nel locale un rifugio, un angolo dove sorseggiare un magico ed un inebriante caffè ,o, bere una bevanda alcolica o analcolica. La domenica, al termine della messa nella chiesa della Matrice, i bambini, i giovani , i signori accompagnati dai loro figli e consorte , gustavano un gelato o una brioches con dell’ottimo gelato. La domenica, in occasione di compleanni ,ovvero, di onomastici, in famiglia non era festa se la tavola non era bandita di cannoli, paste margherita ,bignè, gelati a pezzi, torte gelato,ecc ,il profumo di tali leccornie conduceva dritti al loro bar. Cari zi’ Micheli e zia Maria, oltre tanti altri bei ricordi non mi rimane che salutarVi ed abbracciarVi, augurandovi una spensierata vecchiaia in dolce compagnia dei Vostri figli Antonello, Marianna e nipoti.
AUGURI VIVISSIMI I RICORDI PIU’ BELLI DELLA MIA GIOVENTU’ SONO NU ZI MICHE’.
ENZO SCIUME’.
Mi fa tornare indietro di tantissimi anni. Grandissimi