Il consiglio comunale di Favara, riunitosi in sessione aperta per parlare della questione acqua, è stato perentorio ed ha votato all’unanimità dei presenti un ordine del giorno che impegna il sindaco ha chiedere la sospensione dell’istallazione dei contatori idrici, la sospensione dei contratti già stipulati, la revisione di alcune clausole contrattuali e il pagamento della fornitura ancora in maniera forfettaria.
Il tutto fino a quando una Commissione di esperti, appositamente nominata, non verifichi i contatori dal punto di vista tecnico e il contratto su quello normativo. Come scrive il nostro direttore Franco Pullara, il Consiglio comunale di ieri sera è stato un bel esempio di Democrazia partecipata con i cittadini che hanno preso coscienza della loro forza e dopo la protesta di piazza hanno dato un fattivo contributo alla discussione indicando anche le strade da percorrere per arrivare alla soluzione. La partecipazione alla discussione è stata collegiale con proteste e anche proposte arrivate da consiglieri e associazioni, cittadini e amministratori. Ognuno ha messo un tassello più o meno evidente e appropriato, qualche altro ha evidenziato aspetti giudiziali, tutti hanno ribadito l’anomalia di un rapporto tra Gestore e l’Ente appaltante che si riversa sui cittadini utenti costretti a subire situazioni poco chiare, per usare un eufemismo.
Non solo fornitura e gestione dell’acqua ma anche depurazione e relativa quota inserita in bolletta che potrebbe essere non dovuta le questioni discusse nella seduta. Ma ripercorriamo per grandi linee il film della seduta aperta e chiusa dal presidente Salvatore Lupo che ha ben gestito l’alternanza degli interventi che ha visto veri protagonisti i cittadini. E’ toccato al sindaco Rosario Manganella riferire sull’incontro mattutino avuto con i vertici di Girgenti acque e sul quale vi abbiamo già riferito in un precedente articolo. C’è stato un “Si” al dialogo anche sulle clausole contrattuali, ma un netto no allo stop dell’istallazione dei contatori che il gestore ritiene siano a norma e funzionanti. Via quindi agli interventi con il consigliere Giacomo Distefano, primo firmatario della richiesta di riunione, che parla di palesi violazioni e imposizioni contenute nel contratto che viene fatto firmare con modalità che definisce “non consone”. Quindi i cittadini-utenti più o meno esasperati e non più disposti a subire passivamente.
Calogero Caruana, chiede di rivedere le fasce di consumo e quindi di pagamento per l’uso domestico ma anche un costo di depurazione troppo elevato. Gaetano Milioto, fermare subito l’istallazione e verificare i contatori ed il contratto. Franco Bellomo, fermare il pagamento della depurazione considerato che il depuratore è stato posto sotto sequestro. Antonio Nobile, l’attuale rete idrica non garantisce una omogenea distribuzione in città. Forte e pesanti le dichiarazioni di Salvatore Petrotto, giornalista ed ex sindaco di Racalmuto, che ha parlato di problematiche giudiziarie amministrative del gestore e del suo presidente come presunti mancati pagamenti all’Inps, di certificazioni antimafia, del depuratore sequestrato dal Noe dei Carabinieri situazioni che non gli consentirebbero di continuare a gestore il servizio. Claudio Lombardo dell’associazione MareAmico ha posto l’attenzione sull’aspetto ambientale e sul presunto non funzionamento del depuratore, obsoleto e inappropriato, avanzando anche l’ipotesi di chiedere la restituzione delle somme versate perchè non dovute.
Giuseppe Di Miceli dell’associazione dei consumatori Adiconsum, ha parlato di paura dei cittadini di perdere l’accesso all’acqua perché non possono pagare. Negativo il giudizio sul contratto per l’istallazione del contatore di cui chiede la sospensione ma anche la costituzione di parte civile per il rimborso della quota depurazione, invitando anche il sindaco ad emettere una ordinanza si sospensione delle istallazioni. Quindi gli interventi degli assessori Davide Lumia e Sara Chianetta che hanno elogiato i cittadini per il loro impegno e senso civico. Ed ancora i puntuali interventi dei consiglieri comunali Giuseppe Plicato, Giovanni Bennardo, Francesco Milioto, Giuseppe Nobile che hanno auspicato non solo lo stop ai contatori e al contratto ma la radicale chiusura di ogni rapporto con Girgenti acque e il ritorno alla gestione pubblica del servizio.
Più tecnici gli interventi di Gaetano Airò e Antonio Palumbo. Il primo si è soffermato sugli aspetti giuridici sia del contratto che della tariffa della depurazione definendola una truffa chiedendo un accesso agli atti per verificare come consiglio comunale la reale situazione. Palumbo ha approfondito aspetti tecnici ma anche contrattuali asserendo che non sono mai stati rispettati i termini della convenzione tra Ato e Girgenti acque con l’aggravante che nessuno lo ha mai fatto rilevare. Il contratto è carente delle ultime variazioni del 2013 introdotte dall’Ato. Ma anche dal punto di vista tecnico i contatori tra l’altro non indicano chi è il costruttore, sono privi di codice a barre e matricola. Non c’è bisogno di nuovi regolamenti o commissioni di esperti queste cose palesi e evidenti bastano per bloccare l’istallazione e il contratto unitamente al fatto che non potendo garantire l’erogazione h24 si rimane nella fase transitoria e quindi a pagamento forfettario.
Quindi l’intervento di Salvatore Lupo non da presidente da comune cittadino che auspica l’immediata interruzione di qualsiasi rapporto con Girgenti acque. Infine la replica del sindaco Rosario Manganella che raccoglie e recepisce tutte le proposte ed indicazioni ma invita ad essere più realisti e meno alla ricerca di facili applausi. Presenti e votanti 17 consiglieri comunali: Lupo, Lombardo, Broccia, Caramazza, Nobile, Valenti, Castronovo, Distefano, Palumbo, Vassallo Todaro, Bennardo, Airò, Plicato, Limblici, Bottone, Milioto, Montalbano e Schifano.
Tutte le questioni evidenziate debbono essere avallate e supportate da norme e leggi. Da qui la richiesta del supporto e parere amministrativo e legale per evitare di inficiare tutto. L’ordine del giorno votato dal consiglio, insomma, non sarà dunche “sic et simpliciter” subito operativo, le indicazioni formulate saranno valutare prima dai legali e dai tecnici del comune al quale il sindaco chiederà consulenza, per trovare la giusta formula normativa e quindi diventare operative. Manganella, inoltre, già oggi chiederà un incontro con il commissario liquidatore dell’Ato, dottor Maisano, per preparare una piattaforma per rimodulare la Convenzione tenendo conto delle proposte e dei suggerimenti arrivati da più parti.
1 commento
La città è in attesa ……l’auspicio comune dei cittadini è che la consulenza tecnica e giuridica, con motivazioni più o meno opportune, non svuoti di senso la decisione popolare di democrazia partecipata, contribuendo ad almentare la cultura che tende in ogni modo ad elimnare la sovranità popolore…un cuktura vergognosamente in crescita….