La volontà di voltar pagina espressa il 19 giugno con l’ampio consenso manifestato al sindaco Anna Alba non può fermarsi alla semplice espressione del voto. I cittadini, se veramente, vogliono il cambiamento lo debbono praticare fin da subito ad iniziare dal loro comportamento quotidiano da semplici cittadini.
Questo il pensiero diretto e fermo espresso durante l’omelia della messa domenicale da don Giuseppe d’Oriente, arciprete di Favara, che vede nell’azione personale, nella quotidianità, nel nostro essere cittadini attivi il vero senso di novità. Il voto plebiscitario espresso non deve significare che la città ha voluto demandare l’azione di cambiamento se non di rivoluzione al sindaco, comunque non nella sua totalità. Non avrebbe senso esprimere un sentimento di ribellione, una voglia di voltar pagina se tutto questo, prima, non viene dal nostro intimo e si manifesta con il nostro comportamento, con il nostro essere interpreti in prima persona di quel voto che abbiamo dato a chi si è proposto a governare la città di Favara.
Non è stato un demandare questi compiti a chi abbiamo votato; scaricarsi la responsabilità ed affidare al sindaco, agli assessori ed ai consiglieri comunali il nostro futuro. Voltar pagina deve significare condividere questi pensieri e quindi agire di conseguenza. Ad iniziare dalla cose più semplici e quotidiane come il conferimento dei rifiuti, il posteggiare le automobili, il rispettare la città nella sua totalità. Allo stesso modo chi ha ricevuto questa fiducia ed ha avuto il consenso per il programma e le idee proposte, deve iniziare subito a metterle in atto e dimostrare che non erano soltanto chimere elettorali.
Solo la sinergia tra amministratore e amministrato, la volontà di entrambi i soggetti a remare verso la stessa direzione, potrà dare i risultati sperati dall’intera città. Solo così i cittadini dimostreranno che il loro voto non era contro a prescindere, ma a favore. Non è stato difficile ascoltare don Giuseppe e condividere questi pensieri, nella loro semplicità appaiono forse scontati, ma non lo sono. A tal proposito mi viene in mente la frase di una canzone non meglio identificata che grossomodo diceva così: “Credere in quel che si fa, in fondo è facile; Fare ciò in cui credi è forse più difficile”. Ma è in questa direzione che dobbiamo sforzarci, e si sa! L’unione fa la forza.