Arriva su facebook il pensiero della sindaca di Favara Anna Alba sui centri di accoglienza per gli immigrati. E’ stata tirata in ballo dalla lettera del presidente del Consiglio d’Istituto della scuola “Bersagliere Urso” e dalla successiva lettera della dirigente scolastica, inviata anche al Provveditore agli studi e al Prefetto di Agrigento. Un post sui social network in piena tradizione grillina che, a parer nostro, dovrebbe ufficializzarsi con una nota, con un documento più tradizionale e ufficiale da diffondere attraverso la stampa, con i suoi svariati canali, considerato che proprio la stampa ha diffuso la notizia che interessa tanti cittadini e vede coinvolte direttamente tante famiglie.
Il suo post ha ricevuto fino alle ore 17,30 di oggi, 127 “mi piace”, 7 “non mi piace” , 56 commenti e 6 condivisioni.. Alla stessa ora il nostro articolo è stato cliccato 5755 con una permanenza media nella pagina di 26secondi. I lettori unici, ovvero gli IP per gli addetti ai lavori, sono stato 2750. E poi è palese che se la risposta viene data su un canale diverso da quello che lo ha prodotto, quei lettori che in questo caso sono anche elettori, potrebbero non leggere la risposta o il commento. Questo comunque il pensiero della sindaca Anna Alba esternato su facebook.“I migranti vanno accolti a braccia aperte. I profughi non possono più essere considerati come “emergenza” non si tratta di casi sporadici ma di un esodo continuo. Bisogna accogliere in strutture pubbliche con personale pubblico (caserme dismesse e precari della pubblica amministrazione per esempio). Accoglienza non può essere sinonimo di caos”. Pensiero che , come dicevamo, ha avuto 56 commenti, molti dei quali di condivisione, altri di critica; qualcuno interessato in ambo le direzioni. Anna Alba chiarisce ancora. “L’intera politica dell’accoglienza è basata su un sistema che alimenta un sottobosco affaristico e clientelare. Basterebbe affrontare il fenomeno in maniera strutturale (continuano a parlare di emergenza) utilizzando le numerose strutture pubbliche dismesse per abbattere i costi e nel
contempo garantire condizioni più dignitose agli “accolti” che tornerebbero a riacquistare la dignità dovuta ad ogni essere umano. Diminuendo il business diminuirà anche il numero dei profughi da accogliere”. Questo il pensiero in generale. I genitori della “Bersagliere Urso” attendono quello specifico, ove fosse vero, sulla ventilata nascita del centro accanto la scuola.