Il tempo che la dottoressa Carmela Russello prepari la sua relazione ufficiale, che i Revisori dei conti la esamino e il Consiglio comunale la approvi, e il dissesto finanziario sarà la cruda e amara realtà.
Non ci sono altre strade percorribili. Lo hanno ribadito chiaramente sia dal punto di vista politico che strettamente tecnico, amministrativo e burocratico la sindaca Anna Alba, l’assessore alle Finanze Crocetta Maida e naturalmente la dirigente del settore finanze Carmelina Russello in una sala del Collare del Castello Chiaramonte gremita di persone. Quella che doveva essere una conferenza stampa sulla situazione finanziaria comunale si è trasformata in una vera e propria seduta pubblica dove oltre ai giornalisti erano presenti consiglieri comunale ex ed attuali, ex sindaci, assessori e amministratori comunali, esponenti politici e naturalmente un pubblico attento che ha voluto sentire dalla viva voce degli attuali protagonisti qual è la drammatica situazione finanziaria della città di Favara.
Le linee generali sono state tracciate dalla sindaca Anna Alba che ha chiaramente detto che lei e il suo Movimento 5 Stelle erano pienamente coscienti di quello che avrebbero trovato dal punto di vista finanziario al Comune di Favara. La cruda realtà ha rispecchiato quelle che erano le loro previsioni, il bilancio 2016 non può essere chiuso in pareggio così come il Piano di riequilibrio predisposto dalla precedente amministrazione non si può rispettare.
“Non ci sono le condizioni economiche per farlo anzi i numeri, in negativo naturalmente, si sono aggravanti notevolmente con l’aggiunta di un disavanzo di amministrazione nel rendiconto del bilancio 2015 di oltre 2,8 milioni di euro”. Il Comune di Favara insomma in dissesto c’era già da qualche anno soltanto che non è stato dichiarato e si è tentato di tutto per cercare di evadere il default con il piano di riequilibrio che fin da subito però non poteva essere rispettato. A snocciolare tutte le questioni più tecniche e i numeri ci ha pensato l’assessore Crocetta Maida che rispondendo subito a chi aveva contestato il fatto che non si era dato corso alla richiesta di chiarimenti da parte della commissione del ministero ha detto che “fin da subito abbiamo cercato di trovare una via, una soluzione ma già dal primo punto non c’erano strade percorribili, impossibile dare risposte quantomeno esaustive e positive. Cosa rispondere alla prima domanda sul consuntivo 2015 – spiega – che doveva iniziare il percorso di riequilibrio dettato dal piano quando invece di chiudersi in pareggio si ha avuto un disavanzo di 2,8 milioni; e cosa dire sul bilancio 2016 che non può essere redatto proprio perché i numeri non bilanciano. Non ci sono i presupposti per tentare di applicare il piano di riequilibrio – continua Maida – siamo in perenne anticipazione di cassa 365 giorni l’anno da almeno quattro o cinque anni, siamo in ritardo con i pagamenti e gli interessi avanzano giorno dopo giorno, non c’è alcuna via d’uscita al dissesto”.
L’assessore Maida ha spiegato quindi che tutte le restrizioni previste dal dissesto praticamente sono già iniziate e applicate direttamente con il piano di riequilibrio. Aliquote e tariffe nella misura massima consentita, copertura integrale del servizio rifiuti con proventi tariffari, copertura dei costi di gestione dei servizi a domanda individuale, misure e tariffe che assicurano copertura integrale dei costi e di gestione del servizio che per quanto riguarda per esempio quelli a domanda individuale il costo di gestione deve essere garantito nella misura prevista non inferiore al 36% cosa già attuata; per gli asili nido addirittura è previsto il 50% ma già la precedente amministrazione giustamente, dice la Maida, ha provveduto ad eliminarli. Nessun problema anche per il personale perché quello di ruolo eccedente dovrebbe essere posto in soprannumero, ma non riguarda Favara poiché è sotto ruolo, per quanto riguarda invece il personale a tempo determinato addirittura si ha una agevolazione in quanto gli oneri a carico del Comune, che non sono pochi oltre 2,5 milioni, con il dissesto saranno a totale carico della Regione, quindi addirittura il Comune avrebbe un beneficio. Quindi l’intervento della dott.ssa Carmela Rossello che dal 2011 regge le sorti finanziarie del Comune di Favara quando fu chiamata a ricoprire questo delicato incarico dall’allora sindaco Domenico Russello.
Cos’è cambiato dall’anno scorso ad ora, è stato chiesto a più voci. Perché prima il piano andava bene e adesso è lei stessa a indirizzare verso il famigerato articolo 244 del TUEL. ” Nonostante la situazione delle finanze di Favara non era rosea già da diversi anni non si potevs intraprendere subito la strada del dissesto, è stato giusto se non obbligatorio cercare prima le strade percorribili quali appunto il piano di riequilibrio -afferma la dirigente – piano di riequilibrio finanziario che quando è stato predisposto lo scorso anno andava bene e poteva dare le risposte per riallineare la situazione finanziaria. Ma poi nella sua praticità ovvero nella applicazione di quelli che erano i punti da attuare si sono avute subito le difficoltà in primo piano perchè è cambiato l’ordinamento che ha imposto nuovi vincoli soprattutto quello relativo all’accantonamento di somme, un Fondo credito che nel 2015 era di 3 milioni e nel 2016 doveva essere elevato a 4 milioni. E poi la riscossione che è stata minima per non dire quasi inesistente, la diminuzione ancora dei trasferimenti di Stato e Regione, i debiti fuori bilancio che sono aumentati. In ragione di tutto questo -conclude amaramente la Russello – il bilancio 2016-2018 non può essere chiuso in pareggio”.
Dissesto quindi da formalizzare con la relazione ufficiale, redatta dalla stessa Russello che sarà trasmessa al Collegio dei Revisori dei Conti per il loro parere e quindi il voto finale del consiglio comunale. Toccherà poi ai tre commissari che saranno nominati per la gestione finanziaria del Comune di cercare anche eventuali colpe o responsabilità, ma questa è un’altra materia.