Non è la prima volta e non sarà sicuramente l’ultima che amministratori, consiglieri comunali, esponenti politici e soggetti vari hanno a che lamentarsi della stampa, ed in particolar modo di SiciliaOnpress, del suo direttore, dei giornalisti e dei componenti della redazione.
Quello che scriviamo non può certo piacere a tutti. Lo sappiamo che molto spesso si vede solo dal lato della convenienza personale e non, come dovrebbe essere, la veridicità ed obiettività della notizia.
Insomma la simpatia e l’apprezzamento piuttosto che l’antipatia e il disappunto, variano da una parte o dall’altra in relazione alla bilancia umorale dei suddetti individui, che misurano e pesano con la convenienza o l’interesse personale e non tanto con quanto scritto nella notizia. E’ successo nel recente passato e sta continuando a succedere nell’attualità.
Ci fa piacere che si parli di noi in Conferenza dei Capigruppo; che SiciliaOnpress sia oggetto di discussione nelle riunioni operative di Movimenti o Partiti politici. Che un articolo scritto da noi venga portato in Consiglio comunale per ribadire che certe volte “ne sa più la stampa e lo sa addirittura prima” che questo o quel documento venga portato a conoscenza ufficialmente dell’amministrazione comunale o dei consiglieri di minoranza. Che si portino i nostri articoli come prova provata di questo e quel misfatto. La cosa, comunque diciamolo subito, ci fa dormire sonni sereni in quanto lamentele e apprezzamenti arrivano indistintamente da maggioranza e opposizione.
Veniamo tacciati nel medesimo momento di essere filogovernativi piuttosto che vicini all’opposizione; asserviti al potere ma anche fomentatori e suggeritori degli avversari politici. Ci si lamenta che diamo troppo spazio all’opposizione allo stesso modo di come veniamo accusati di fare da cassa di risonanza dell’amministrazione comunale.
Tutto quello che in questi anni è stato scritto su SiciliaOnpress rimane in archivio e può essere richiamato e visionato in qualsiasi momento da chiunque azionando il motore di ricerca, inserendo semplicemente una parola di riferimento. Quello che conta è la notizia che noi riportiamo nel rispetto delle migliaia di lettori che ogni giorno ci seguono e ci apprezzano. Tutto il resto, cantava Califano, è noia, no, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia, maledetta noia”.