Non è stata una cena di addio. Non è stato un incontro formale tra il frate e i giornalisti che hanno voluto salutare il guardiano del convento in occasione del suo trasferimento. E’ stata invece una cena tra amici, uno stare insieme per parlare delle cose che ci hanno visti non solo spettatori e testimoni di tutte quelle grandi azioni che in questi cinque anni il frate ha svolto, ma anche protagonisti e compartecipi, perché abbiamo creduto fortemente che le azioni portate avanti da Fra Pe’ e dal Convento dei francescani erano veramente meritevoli non solo di menzione ma anche di aiuto, sostegno e collaborazione. Dalle pagine dei nostri giornali abbiamo scritto e amplificato la rivoluzione che Fra Giuseppe Maggiore ha portato avanti a Favara, azioni importanti e semplici nello stesso tempo che hanno voluto mettere in pratica quelli che sono da sempre i dettami del Poverello d’Assisi. Cinque anni di intensa dedizione in favore degli ultimi, dei bisognosi dei fratelli locali e stranieri che hanno bussato al Convento e hanno avuto aperta la porta dell’accoglienza. Certo è riduttivo parlare di normalità e di accogloenza cristiana e pensare alla Tenda del Padre Abramo.
Solo un grande poteva pensare e mettere in pratica questa iniziativa e anticipare la volontà e le direttive del Papa di aprire chiese e conventi all’accoglienza. Possiamo citare l’iniziativa “Nous Sommes” che ha messo insieme cristiani e musulmani in preghiera congiunta e nel gridare forte il rifiuto a qualsiasi forma di violenza. E che dire del Pescador la barca dei migranti che Fra Giuseppe ha fortemente voluto, solo Favara come Assisi, divenuta ormai simbolo e monumento dell’accoglienza non solo del Convento ma dell’intera comunità favarese. E in ultimo la riapertura del Teatro San Francesco restituito alla città e al suo fervore culturale. Non vogliamo certo nasconderlo, siamo rattristati per il trasferimento di Fra Giuseppe così come lo sono i cittadini di Favara, ma sappiamo che le cose vanno così, questa è la vita. Siamo altrettanto convinti che il vuoto che lascia Fra Giuseppe è immenso, non ci sentiamo di dire che sara incolmabile perché potremmo sminuire chi prenderà suo posto. Ognuno è se stesso ed è unico, come unico e grande è stato ed è Fra Pe’ e siamo convinti che sarà difficile continua la sua opera, ma i Francescani da sempre hanno saputo stupire Favara.