Il dissesto finanziario è stato approvato dalla Giunta comunale di Favara. La proposta di dichiarazione di dissesto è indirizzata al Consiglio comunale che ha l’ingrato compito, approvandola, di decretare ufficialmente il fallimento del Comune di Favara. La proposta di deliberazione è stata formulata dall’assessore al ramo Crocetta Maida, additata già in campagna elettorale come “l’assessore del dissesto” e verso la quale sono stati indirizzati gli attacchi più forti da parte dei rappresentanti dell’opposizione. L’atto deliberativo, il n. 115 del 22 settembre scorso, elenca in maniera cronologica e naturalmente con tutti di riferimenti ed i passaggi con la Corte dei Conti, e successivamente con la Commissione del Ministero, le criticità espresse ai vari conti consuntivi, ma anche alle azioni non poste in essere fino ad arrivare al consuntivo dell’anno finanziario 2015 ed il suo disavanzo, con la conseguenza che il Piano di riequilibrio finanziario che non si può onorare.
Tutto si racchiude nella parte finale della delibera quando si legge “rilevato che a causa della situazione economico-finanziaria sopra descritta l’Ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili e pertanto la dichiarazione di dissesto si configura come un atto dovuto”. Dopo una prima esamina del Piano la Commissione ministeriale aveva chiesto una relazione sui 20 punti delle azioni che lo comprendono. Come si legge nell’atto deliberativo, infatti, “Le misure di riequilibrio economico-finanziario previste nel Piano sono state realizzate parzialmente”. Alle cose già trite e ritrite che portano una situazione debitoria così grande ma soprattutto ad azioni che non sono state poste in essere per lenire questo stato di cose, nell’atto deliberativo ci sono numeri che fanno paura e che proviamo un po’ a sintetizzarle.
Il rendiconto di gestione 2015 presenta un disavanzo di €. 16.873.117,23, ovvero quello già previsto dal Piano con l’aggiunta di 2,8 milioni della gestione 2015; la situazione di cassa alla fine del 2015 avevo un deficit di €. 9.027.602,27. Si parla di altri elementi che ai più sono ostrusi come: utilizzo di fondi vincolati, esposizione di tesoreria, interessi passivi. Ma anche più semplici fatture non pagate, decreti ingiuntivi, atti di precetto, pignoramenti. Insomma una situazione in profondo rosso con l’agguinta che nel corso dell’anno finanziario 2016, quindi fuori da quello che era il Piano, sono stati comunicati altri debiti fuori bilancio per €. 1.101.425,54, ed ancora maggiori costi per il conferimento in discarica dei rifiuti non previsti nel piano di quasi €. 500.000. “La spesa corrente e la previsione delle entrate da inserire nel bilancio di previsione 2016-2018 non garantisce quindi gli equilibri del bilancio”. Difatti lo squilibrio corrente – secondo quanto scrive l’assessore Maida nell’atto deliberativo – calcolato alla data della redazione della stessa delibera, quindi nelle 22 settembre scorso, ammonta a meno €.5.472.943,79 a cui occorre aggiungere anche la quota del disavanzo di amministrazione non ripianata da porre a carico del bilancio 2016 pari a €.2.827.770,97.
L’atto burocratico del dissesto si completa con una serie di: visto… visto.. visto… considerato…… preso atto….. rilevato……. atteso che……. che portano alla fine alla fatidica frase “propone per i motivi espressi in narrativa di deliberare la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Favara ai sensi dell’articolo 246 del decreto legislativo 267 del 2000, proposta che sarà trasmessa al Consiglio Comunale a cui spetta il compito di dichiarare ufficialmente il dissesto.