Modificare l’articolo.67, comma5 dell’ordinamento comunale, al fine di introdurre referendum propositivi, consultivi, confermativi, deliberativi ed abrogativi senza quorum minimo, questa é la proposta che questa mattina Giusy Sciara, consigliere del movimento 5 stelle al Comune di Favara, ha depositato nelle mani del presidente del consiglio comunale Salvatore di Naro.
Di seguito la proposta integrale della nuova inquilina di aula Falcone e Borsellino.
Premesso che:
-il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario costituisce, secondo la dottrina prevalente, fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.
Visto che:
– che la legislazione Italiana, a livello nazionale, non pone veto agli strumenti di “democrazia diretta e partecipata” nel caso fossero posti in essere a livello locale;
– l’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, prevede che i Comuni adottino regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolar modo per l’organizzazione ed il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione;
– il Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, che ha modificato gli strumenti di democrazia diretta presenti nel Decreto Legislativo n. 142 del 8 giugno 1990 “Ordinamento delle autonomie locali”, prevede che i Comuni possano introdurre qualsiasi tipo di forma referendaria, poiché nello stesso ci si riferisce genericamente a referendum;
– la sentenza n. 372 del 2 dicembre 2004 della Corte di Cassazione sancisce che il quorum a livello nazionale non comporta l’obbligo del quorum per i referendum previsti dagli statuti degli enti locali;
– diverse altri comuni svolgono i referendum anche senza quorum;
– un reale strumento di “democrazia diretta e partecipata” deve poggiare le proprie fondamenta su proposte dirette (di delibera o di abrogazione) vincolanti per l’Amministrazione comunale;
Ritenuto:
necessario apportare modifiche sostanziali all’attuale ordinamento del Comune di Favara al fine di favorire una più ampia, consapevole ed informata partecipazione da parte di tutta la cittadinanza e prevenire eventuali conflitti che potrebbero nascere per mancanza di processi partecipativi e negoziali di confronto e cooperazione realmente efficaci, ove tutti i cittadini possano incidere in qualche misura sui meccanismi decisionali riguardanti la collettività.
Per quanto in premessa riportato, I sottoscritti Consiglieri Comunali di Favara, appartenenti al Movimento 5 Stelle, nel rispetto del programma elettorale del M5S;
PROPONGONO
– di attivare l’iter amministrativo ovvero tutti gli atti necessari ad introdurre nell’ordinamento del Comune di Favara referendum propositivi, consultivi, confermativi, deliberativi ed abrogativi (intesi a deliberare l’abrogazione totale o parziale di norme regolamentari o a revocare atti amministrativi a contenuto generale), senza quorum minimo ovvero senza una soglia minima percentuale di votanti che renda valida la consultazione (quorum zero);
– di adeguare, pertanto lo statuto comunale, in particolare modo il comma 5 dell’art. 67 che viene così modificato “
“Per la validità del referendum non è necessario alcun quorum minimo di partecipazione. La proposta soggetta a referendum si intende approvata qualora venga raggiunta la metà più uno dei votati”
– di tenere i referendum comunali in coincidenza con altre operazioni elettorali e/o referendarie per razionalizzare i costi.
A tal fine, per i consequenziali provvedimenti, si invita con solerzia il Presidente del Consiglio Comunale a trasmettere la presente proposta ai responsabili delle P.O. per i relativi pareri tecnici, e notificare le competenti commissioni consiliari.