Le strisce blu per regolamentare il parcheggio ma anche per far cassa. Lo dicono i numeri resi pubblici con un post su facebook, dobbiamo farcene una ragione, dalla sindaca di Favara Anna Alba. “Il 6 settembre scorso abbiamo ripristinato le strisce blu (riverniciate), questi i numeri – posta la sindaca – dal 1 gennaio 2016 al 31 agosto 2016 sono state vendute 3.000 park card. Dal 1 al 30 settembre, invece, ne abbiamo vendute 2.300. Bastava un po’ di vernice”.
Che una maggiore attenzione da parte della Polizia municipale al rispetto del pagamento della sosta nelle strisce blu, spinga l’automobilista a comprare il grattino e a pagare la sosta e quindi a far incassare più soldi al Comune, appare palese. Ma ciò, a nostro modesto parere, non rappresenta la priorità nella gestione del caotico per non dire infernale traffico cittadino, al parcheggio selvaggio in doppia e tripla fila nelle strade principali della città, a decongestionare i punti strategici del commercio, dove, di contro, un vigile urbano non riesce a trovarlo neanche Diogene di Sinope con la sua proverbiale lanterna. La presenza dei vigili urbani nel territorio dovrebbe essere rivista e rimodulata, tenendo conto certamente dell’esiguità del personale e delle priorità, per dare il miglior servizio alla città , e evitare il maggior numero di disagi possibili. Attenzionare piazza Cavour e le altre zone del centro storico dove vige il parcheggio a pagamento con le strisce blue, è giusto ma non dovrebbe rappresentare l’unico scopo, l’unica attività e l’unico indirizzo operativo che l’amministratore deve dare alla propria Polizia municipale.