“…Risulta necessaria una ulteriore proroga di 12 mesi, e quindi al 30 ottobre 2017, al fine di meglio definire il nuovo piano di gestione del servizio in house oppure l’affidamento in appalto”. Si legge questo nella delibera di Giunta avente come oggetto: “Atto indirizzo politico amministrativo relativo al nuovo piano di gestione dei rifiuti”.
Si va verso una proroga del servizio e, a questo punto, non ci siamo più. Noi aspettavamo la rivoluzione e non le proroghe. Aspettavamo una amministrazione capace di rappresentare il disagio dei cittadini. In realtà, vogliamo ancora credere che questa Amministrazione e questo Consiglio comunale siano in grado di gridare al Governo regionale, al presidente Crocetta le loro enormi responsabilità sul massacro del popolo siciliano vittima delle tasse e dei disservizi. Basta con le gimcane tra le regole dell’agenzia regionale dei rifiuti. Il costo dei servizi deve essere rapportato al reddito dei cittadini. Nelle delibera si spiegano le ragioni della proroga, in teoria perfette, nella pratica le cose stanno diversamente. E fanno a pugni con le attese dei favaresi.
Molto probabilmente, sto mettendo il carro davanti ai buoi. Ma i fatti parlano di una delibera partorita senza un minimo di confronto con i cittadini. Una specie di copia incolla del percorso sulla dichiarazione del dissesto. Ora senza entrare nel merito, stiamo parlando di fatti nostri e dobbiamo conoscerli prima e non dopo la decisione dell’amministrazione comunale.
Noi aspettavamo la rivoluzione e, dicevo, l’aspettiamo ancora. Ma la rivoluzione non si fa senza la partecipazione del popolo.
Sarebbe opportuno, rivedere i comportamenti. Ricollegarsi con la gente dovrebbe essere un percorso obbligato per chi ha davvero voglia di cambiare il modo di fare politica. E allora si suggerisce di non arrivare alla fine di questo mese per farci partecipi del progetto sulla gestione dei rifiuti nella nostra città. Facciamola davvero questa benedetta rivoluzione e facciamola insieme.