Il sogno di due giovani è quello di coronare il loro amore con il matrimonio. Con il sancire anche dal punto di vista legale il loro stare insieme ed essere un tutt’uno. Allora perché scandalizzarsi e fare mille commenti per la loro unione? Forse perché invece di un abito bianco e uno smoking dinnanzi al sindaco in municipio c’erano due candide vesti bianche. Proprio così!
A unirsi in matrimonio o meglio a sancire la loro unione sono state due donne, due ragazze venticinquenni Elisa e Federica o “Enea” come preferisce farsi chiamare. La prima di Agrigento la seconda di Favara che si sono unite in matrimonio nel municipio di Agrigento dinnanzi alla delegata del sindaco presentandosi appunto con due abiti bianchi. Elisa e Enea sono, molto probabilmente, le prime donne a “sposarsi” nell’agrigentino in virtù della legge dell’11 maggio 2016, che porta il titolo di “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”, la cosiddetta “Legge Cirinnà” dal cognome della senatrice prima firmataria della proposta.
Anche se sui social sono state pubblicate le foto dell’evento, sono noti nome e cognome delle sposine con una infinità di auguri, noi volutamente abbiamo omesso di pubblicarli oscurando anche la loro foto. Il fatto di per se è più importare delle protagoniste, anche se entrambi camminano di pari passo. Se le due protagoniste leggendo questo editoriale volessero raccontarci la loro storia il loro cammino che li a portati ad essere ufficialmente e per lo Stato italiano una coppia, saremo ben lieti di ospiterle non solo tra le pagine di questo giornale ma anche in TV nel mio programma Target su TVA, magari la loro testimonianza sarà di aiuto ad altre ragazze e ragazzi che vivono questa situazione ed incontrano mille difficoltà familiari e sociali. Da parte nostra W gli Sposi.