Il tetto di una vecchia casa disabitata nella zona adiacente al Carmine è crollato ieri sera. Il crollo è dovuto molto probabilmente a causa delle piogge che hanno gonfiato la precaria struttura in legno e gesso, ma anche per il fatto che la casa era ormai disabitata da tempo e quindi senza manutenzione. Sul posto si sono immediatamente recati i Carabinieri della locale Tenenza, i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento è ling. Alberto Avenia responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Favara, per verificare la situazione. Scongiurata la presenza di persone poiché come dicevamo la casa era disabitata da tempo si è provveduto a una prima eliminazione del pericolo e nelle prossime ore, tempo permettendo, tutta l’area interessata sarà transennata con le barriere di protezione in legno, nel mentre si avvierà l’iter burocratico ovvero l’individuazione del proprietario al quale sarà intimato di provvedere alla eliminazione del pericolo.
Il problema dell’abbandono del centro storico ha causato il degrado presente in diverse viuzze non solo del quartiere del Carmine ma anche in quello degli Orti oppure nelle altre zone del vecchio centro abitato di Favara. Dopo la tragedia del gennaio del 2010 con il crollo di una vecchia e fatiscente abitazione in via del Carmine e la morte della sorellina e Bellavia è stato effettuato un monitoraggio di tutte le vecchie abitazioni, quasi tutte disabitate. Molte di queste sono state abbattute con un aggravio di spese che ancora pesa sul bilancio comunale poiché gli oltre un milione di euro utilizzati per l’abbattimento delle case non sono ancora rientrati. In molti quartieri del centro è rimasto il degrado con intete zone disabitate e transennata. Solo qualche settimana fa la zona della tragedia è stata dissequestrata dall’autorità. Da un po’ di tempo comunque questo si registra una lenta politica di riqualificazione urbana soprattutto delle vecchie abitazioni in relazione anche al fatto che lungimiranti cittadini hanno acquistato immobili che sono stati risttuttutati per essere adibiti ad attività commerciali o B&B e alberghi, ma anche eleganti abitazioni private. Questo potrebbe spingere altti privati cittadini a restaurare le proprie abitazioni in modo tale che il centro storico di Favara riprenda a vivere.