Ad inizio del mese in corso, Girgenti acque ha informato l’utenza circa la possibilità degli allungamenti dei turni di erogazione con il perdurare della siccità. In realtà i turni, prima ancora del “perdurare” erano, in alcune zone, inaccettabili. Ad ogni modo, l’avviso della società che gestisce il servizio idrico sembrava eccessivo e scontato nel suo contenuto. Nella stagione estiva non piove e il fatto è risaputo. L’acqua accumulata negli invasi non era, comunque, nella sua quantità tale da allarmare l’utenza.
L’Autunno è la stagione piovosa. E a Novembre sono arrivate le precipitazioni atmosferiche. E’ arrivato anche il nubifragio e in un solo giorno nel lago Castello sono entrati circa 4milioni di metri cubi di acqua, un milione nel lago Leone, altro che allarme siccità. Ma, noi agrigentini, dobbiamo temere la siccità e anche le piogge. Dobbiamo temere persino un disservizio dell’Enel, insomma tutto e il contrario di tutto può trasformarsi nella giustificazione buona da dare ai cittadini per l’acqua che non arriva nelle loro abitazioni.
Con ciò non voglio dire che non bisogna tenere nella giusta considerazione la forza distruttrice dell’eccezionale evento meteorologico di venerdì scorso che ha causato danni significativi alle reti idriche, fognarie e agli impianti gestiti da Girgenti acque. La stessa “rilevanza economica dei danni relativi alle infrastrutture di pubblica utilità delle quali l’Azienda ha assunto la gestione, sarà oggetto di un dossier che Girgenti acque presenterà all’Autorità d’Ambito per procedere alla definizione della copertura finanziaria necessaria per la esecuzione degli interventi di riparazione e del ripristino funzionale degli impianti danneggiati”.
Va bene, dunque, l’eccezionalità di un fenomeno quale è il nubifragio, ma il resto dei comunicati dell’azienda di Campione mirati a giustificare la qualità, se di questo si può parlare, del servizio trovano validità?
Siciliacque informa Girgenti acque che se non piove ridurrà la portata dell’approvvigionamento idrico e Girgenti acque gira l’informazione all’utenza. Adesso si informano gli agrigentini sui danni rilevanti, sul dossier che si presenterà all’Autorità d’Ambito.
Intanto l’acqua non arriva, ma arriva l’invito a risparmiarla. Come si fa a dire a un povero di risparmiare? Paradossale ma è così.
Ovviamente, i veri responsabili, a mio parere, sono e restano il Governo regionale, la deputazione all’Ars, l’Agenzia delle Acque e a scendere tutta una serie di enti e sotto enti fino in fondo all’elenco dove si trova l’azienda che gestisce il servizio idrico “settimanale”.
E’ la politica che permette di buttare dalla finestra milioni di euro senza mai affrontare e risolvere la questione legata alla realizzazione di reti idriche efficienti, in grado di non disperdere il prezioso liquido.
Sul risparmio, un invito serio potrebbe essere, a tal proposito, quello di contenere le attuali perdite di acqua, stimate intorno al 50 per cento del liquido immesso nelle condotte idriche colabrodo. Si risparmierebbe l’acqua, bene prezioso, risparmierebbe l’utenza destinata a pagare ciò che arriva e, anche, quello che non arriva nelle abitazioni.
E potremmo dire, finalmente, di fare parte pure noi dell’Europa.