Il 73,31 per cento di elettori favaresi ha detto No alla riforma della Costituzione proposta da Renzi.
In 9.753 hanno pensato di lasciare tutto così come è? Sono convinto che un ruolo determinante sul trionfo del No lo ha avuto il malessere che vive la città. Ai cittadini è lasciato un solo modo per manifestare il loro disagio: il voto.
Così nelle recenti amministrative ha votato, quasi con le stesse percentuali, il M5s e adesso il Referendum costituzionale è stata l’occasione buona per bocciare una politica che non risolve i problemi del territorio.
Del resto come può esserci la serena valutazione della popolazione su un quesito referendario quando lo stesso popolo è vittima della povertà, della mancanza di posti di lavoro, dell’assenza del buon governo nazionale, regionale e locale. C’è un forte senso di ribellione civile manifestato, dicevo, dal voto. E la tendenza è destinata, a mio parere, a durare anche nel prossimo futuro.
Non solo. La gente riesce a difendere il voto espresso anche a fronte di risultati amministrativi non certo soddisfacenti. Un esempio è il voto espresso alla sindaca del M5s. Non si registrano in sei mesi di amministrazione risultati che hanno ribaltato lo stato dell’arte della città, eppure “nessuno tocchi Anna Alba”.
Stimo Anna Alba e non me ne vorrà se dico che qualsiasi candidato del M5s sarebbe stato eletto sindaco di Favara, perché è il momento della protesta figlia della stanchezza della gente.
Accadde quasi la stessa cosa con il Movimento per la Democrazia La Rete, attivo dal 1991 al 1999, con una forte caratterizzazione antimafia, in un momento particolarmente difficile nella storia dell’Isola.
Tornando a Favara, il banco di prova è il governo della città. Oggi l’amministrazione gode della benevolenza dell’opinione pubblica, ma ancora non si avvertono gli effetti di ciò che produrrà la scelta del dissesto finanziario dell’Ente. Intanto, i favaresi aspettano speranzosi le promesse sul nuovo servizio di igiene ambientale che dovrà fare risparmiare i contribuenti. Aspettano segnali diversi e positivi sulla viabilità, sul controllo del territorio, sulla lotta all’abusivismo di ogni genere e all’evasione fiscale. In estrema sintesi, attendono fiduciosi il miglioramento della qualità di vita nella loro città.
L’attesa e la pazienza, “innamorati” del voto espresso si sono allungati, ma, comunque, non saranno infiniti.