Pino Sciumé
Il Segreto di Stato apposto dalla Commissione Speciale Antimafia, a chiusura delle indagini parlamentari nei primi anni ’70, sulla strage di Portella della Ginestra, consumata il primo maggio 1947, nonché le controverse verità ufficiali sulle modalità dell’uccisione di Salvatore Giuliano (5 luglio 1950), continua a rimanere top secret. La data di scadenza per far conoscere la verità su quei fatti, stabilita per il luglio del 2016 è già passata da sei mesi. Si parla di un probabile slittamento al 2020, ma un fatto nuovo potrebbe finalmente profilarsi a breve e di questo ne abbiamo parlato con Giuseppe Sciortino, figlio di Mariannina, sorella del celebre fratello Salvatore Giuliano che per ben sette anni, dal 1943 al 1950, riuscì a tenere sotto scacco l’esercito italiano.
In esclusiva per SiciliaOnPress, Giuseppe Sciortino ci ha rivelato alcuni particolari che riguardano l’imminente uscita in anteprima internazionale del Docufilm IL PADRINO DEL BANDITO GIULIANO, un lungometraggio di produzione straniera che sarà presentato a Roma 1 Febbraio 2017 – 0re 16,00 al Cinema AZZURRO SCIPIONI – INGRESSO SU INVITO DELLA PRODUZIONE LYKOS FILM, GRATUITO AL PUBBLICO PER IL NUMERO DI POSTI RIMASTI LIBERI.
Sapremo finalmente la verità? “Voglio fare delle precisazioni, ci dice Sciortino, la verità secondo la Legge dovrebbe conoscersi interamente dopo l’apertura dei due faldoni che ancora sono sigillati e secretati presso gli archivi segreti dello Stato. Tuttavia, come ho avuto modo di scrivere nei miei libri, noi della famiglia sappiamo con assoluta certezza come sono andate le cose. Da tempo ho scritto una sceneggiatura sulla vita e sui fatti che riguardano mio zio, ma per motivi sia economici che politici non mi è stato possibile realizzare un film sulla verità storica di quegli avvenimenti. Giuliano non è stato un bandito, ma un eroe che ha lottato per la sua terra e amato dai suoi conterranei. Ho incontrato difficoltà insormontabili, ma dopo tanti anni ho avuto la fortuna di incontrare i registi e produttori Ieva Lykos e Carlo Fusco”.
Ci può parlare di questi due personaggi, molto famosi all’estero ma poco conosciuti in Italia? “Ho incontrato i due registi, compagni anche nella vita, circa sei anni fa. Carlo Fusco stava girando qui a Montelepre le scene del suo film Vento di Sicilia con attori di calibro internazionale quali Danny Glover famoso per la partecipazione a film come Fuga da Alcatraz e Arma Letale e John Savage, uno dei protagonisti del film Il Cacciatore. Ho ospitato la troupe per diversi giorni nel mio ristorante e albergo Il Castello di Giuliano. E’ nata una affettuosa amicizia e soprattutto un particolare interesse del regista alla figura di mio zio”.
Qual è stato il suo ruolo in questo film o, per dirla tutta, ha avuto una sua influenza o partecipazione alla sceneggiatura? “Assolutamente no. Il mio ruolo è identico a tutti coloro che sono stati chiamati a partecipare. Trattandosi di un Docufilm sono stato chiamato a rispondere alle domande che mi sono state poste. Non so cosa hanno chiesto agli altri, né come sia stato montato, non ho ancora visto niente. L’unica cosa che posso dire è che sia Ieva Lykos, la regista, che Carlo Fusco, il produttore, si sono fatti un’idea ben precisa dei fatti. Sono andati avanti con coraggio e determinazione, senza preoccuparsi di eventuali ritorsioni. Il Docufilm risulta essere di produzione rumena. Le Autorità di Bucarest hanno dato il via libera alla visione nelle sale cinematografiche. Il 22 febbraio l’opera sarà proiettata presso l’Ambasciata italiana a Bucarest attraverso l’Associazione degli Italiani di quel Paese”.
Può darci una sua personale impressione? “Ripeto non ho ancora visto la pellicola, ma ho una positiva percezione. Non è un’opera di parte e perciò sono convinto che saranno squarciati i veli sulla strage di Portella e sulla morte di Giuliano. Il titolo che è stato scelto è molto significativo. Mio zio non aveva a che fare con la Mafia ma con lo Stato e questo la dice lunga soprattutto sui fatti di Portella. Ho messo a disposizione dei registi il mio archivio personale. Se osservate la locandina del film, accanto alla foto di mio zio, vedrete le bandiere dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti. Ci sono tante cose che la gente non sa, ma che sapevano i politici di allora, il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, gli Usa, l’Inghilterra. E poi ancora indietro, le trame di Cavour e Garibaldi. Salvatore Giuliano si ribellò a questo massacrante quadro contro la Sicilia. Ci stava riuscendo. Questo Docufilm chiarirà tante cose e i Siciliani sapranno perché è nata la loro odissea per il mondo”.
Pensa che la censura italiana possa intervenire? “E’ una produzione straniera, non può farlo. Si avvicina la verità, la repubblica Italiana è stata fatta nascere in modo sbagliato. A vantaggio di chi? Credo che dal 1° Febbraio lo sapremo. Poi sarà in tutte le sale del mondo, compresi gli Stati Uniti, dove la INT Distribution che possiede 56.000 punti vendita si è assicurata i diritti. Ed infine la versione in DVD in vendita presso le librerie e le edicole”.