Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Parola del Signore
Gesù continua il discorso iniziato ieri e chiama la folla invitandola a comprendere bene la sua Parola.
Il popolo di Israele al tempo di Gesù, si preoccupa molto della purezza. Le leggi e le norme della purezza indicavano le condizioni necessarie per poter mettersi davanti a Dio e sentirsi bene alla sua presenza. Erano tante le cose o le persone da evitare perché rendevano impuri. Per non contrarre impurezza, osservavano molte norme e costumi legati al cibo, alle bevande, al vestito, all’igiene del corpo, al contatto con le persone di altre razze e religioni, al contatto con i lebbrosi, con le donne dopo il parto o mestruate…
Toccare un lebbroso, mangiare con un pubblicano, mangiare senza lavarsi le mani, e tante altre attività rendeva impura la persona, e qualsiasi contatto con questa persona contaminava gli altri. Per questo, bisognava evitare le persone “impure”. Tutti coloro che erano impuri o entravano in contatto con cose e animali impuri, dovevano offrire sacrifici.
Una parte di queste offerte rimaneva per i sacerdoti.
Questa norma nasce nei secoli V e IV prima di Cristo perché davanti alle difficoltà per ricostruire il tempio di Gerusalemme e per la sopravvivenza del clero, i sacerdoti che stavano governando il popolo, aumentarono le leggi relative alla povertà e l’obbligo di offrire sacrifici di purificazione dal peccato. Ecco il motivo perché tutto era dichiarato impuro. Ritornano le parole del profeta Isaia “Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
Gesù capovolge tutto questo modo di pensare e agire: sfama le folle moltiplicando pani e pesci, senza curarsi che le persone prendano quel cibo con “mani impure”, senza lavarsi come prescritto; e lascia anche che i suoi discepoli prendano cibo senza aver fatto le abluzioni. Si fa toccare da una donna che ha perdite di sangue, tocca i lebbrosi, mangia con i peccatori… Gesù sta diventando un problema per le autorità di Israele perché quello che dice e compie ha una valenza rivoluzionaria. La sua Parola e suoi gesti scandalizzano e allontanano il popolo dalla tradizione. Non ha paura perché sa che tutto ciò che compie viene da Dio e continua ad agire in piena libertà, facendo cadere le barriere e le maschere. Chiede un cuore aperto capace di ascoltare la sua Parola. Il Signore capovolge un modo di pensare e di fare che limita le relazioni e allontana l’uomo. Non esiste nulla che, entrando dal di fuori, possa rendere impuro l’uomo. Sono le cose che escono dal cuore dell’uomo, a renderlo impuro. Se ascoltiamo la Parola siamo obbligati a mutare il nostro sguardo, a non guardare più alle cose e alle apparenze. Speriamo di non essere come i discepoli incapaci di comprendere ciò che il Signore vuole dirci quest’oggi. Impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza sono facili prede del cuore dell’uomo. Tutto questo nasce se il nostro cuore non è attento alla Parola, non si lascia purificare e trasformare da Essa. Attenzione perché è possibile nascondersi dietro la devozione e l’osservanza scrupolosa dei precetti e scordarsi l’essenza del vangelo. Chiediamo al Signore che ci doni la Sapienza del Vangelo per avere un cuore puro.
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore