Spesso si sente dire anche dai cosiddetti cristiani praticanti perché l’Europa e in maniera particolare lo Stato Italiano deve accogliere, sfamare e dare alloggio a tutti questi stranieri, non può pensare prima per i propri cittadini?
Dal Vangelo secondo Marco (7,24-30) In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato. Parola del Signore
Nel Vangelo che abbiamo meditato in questi giorni, Gesù aveva criticato l’incoerenza della “Tradizione degli Antichi” ed aveva aiutato la gente e i discepoli ad aprirsi ad una mentalità che va oltre la visione tradizionale, a comprendere ciò che puro e ciò che non lo è. Oggi lo troviamo in territorio pagano, straniero, quindi impuro come i suoi abitanti e la donna che andrà a chiedergli aiuto. Anche se non vuole essere riconosciuto, la sua fama era giunta prima. La gente ricorre a Gesù.
La donna in questione è tre volte impura agli occhi di Israele: straniera, donna e abitata da uno spirito impuro. All’inizio assistiamo ad un comportamento di Gesù che ci meraviglia un po’, ma grazie a questo rifiuto apparente, la donna porta alla luce ciò che la abita nella sua interiorità: una fede ben più grande e potente di quella dei discepoli stessi. Dicevamo che questa donna è impura perché parla una lingua straniera, perché è straniera, perché è donna ed è posseduta da uno spirito impuro.
Vorrei con voi fare una riflessione adattando questa pagina di Vangelo all’oggi che viviamo. Spesso si sente dire anche dai cosiddetti cristiani praticanti perché l’Europa e in maniera particolare lo Stato Italiano deve accogliere, sfamare e dare alloggio a tutti questi stranieri, non può pensare prima per i propri cittadini? Perché aiutare i musulmani? Non possiamo aiutare i cristiani? Domande giustissime secondo una logica che non ha niente a che fare con la Parola di Dio. E’ vero che Gesù dice: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini», ma il suo dire è per far uscire dalla donna la risposta che si aspettava: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Davanti a Dio non c’è ne giudeo e ne greco, agli occhi di Dio siamo tutti uguali, siamo tutti suoi figli. Il Signore non guarda la razza e la religione, non sta li a guardare se sei divorziato, se sei gay o se nella tua vita ne hai fatto di tutti i colori, vuole che tu apra il tuo cuore alla sua Parola e che cambi vita che ti converta per godere della sua infinita misericordia.
Anche noi che preghiamo e partecipiamo ai sacramenti abbiamo i nostri scheletri nell’armadio e forse continuiamo a vivere non in maniera del tutto coerente.
Il Signore accoglie tutti demolendo il muro che c’è fra noi e lui, ma noi siamo capaci di demolire i muri che ci separano dal fratello che è diverso da noi? Lasciamo a Dio giudicare il cuore delle persone, di coloro che, ancora oggi, consideriamo “lontani” solo perché non hanno fatto la nostra esperienza di fede. Non esistono “stranieri” agli occhi di Dio ma ogni uomo che cerca in sé risposta e consolazione può incrociare misteriosamente lo sguardo del Signore. Lasciamo a Dio il giudizio e siamo disponibili verso ogni uomo che oggi incontreremo!
“Questa donna straniera introduce una nuova immagine, con cui mostra di confidare nell’esistenza di un’unica casa e di un’unica mensa per i figli, cui anche i cagnolini hanno accesso. Ecco la novità di prospettiva introdotta dalla donna che, mentre fa propria la logica di Gesù, la colloca in una casa e presso una mensa generosamente aperte. Il suo punto di vista anticipa quello che Gesù esprimerà più avanti quando dichiarerà: “la mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli”.(S.B)
La fede è accoglienza è accettazione dell’altro, chi ha fede ama senza se e senza ma.
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore