Nell’inaugurazione di oggi della SS 640 non era prevista una conferenza stampa, sarebbe stata l’occasione buona per chiedere a Angelino Alfano cosa c’entra l’accostamento fatto dallo stesso durante il suo intervento tra il servizio idrico della provincia e la Strada degli Scrittori. Venti anni fa non c’era questa strada e c’era la fila per riempire i bidoni d’acqua alle fontane, ha ricordato ai presenti il ministro. E ha aggiunto che oggi c’è la nuova SS640 e i bidoni non si vedono più.
Santa pazienza! Va bene dare merito alla politica per la realizzazione dell’importante collegamento stradale, ma quali meriti ha la politica e hanno i politici sulla scomparsa dei bidoni?
Il fatto curioso è che, per la seconda volta, il sito sotto la Petrusa fa scattare ad Alfano la “molla dell’acqua”.
Il ministro durante la posa della prima pietra, circa nove anni fa, aveva, infatti, dato notizia dell’inserimento della rete idrica di Agrigento, tra le opere finanziabili. Per la cronaca, la rete idrica di Agrigento costa meno di due chilometri di autostrada, intorno ai 31milioni di euro.
Il relativo progetto del rifacimento della rete idrica fu portato a Roma, precisamente in Via Nomentana al civico 1, al Ministero delle Infrastrutture, dal sindaco del tempo, Marco Zambuto, che quasi si ammazzò dalla stanchezza, nell’ormai lontano 2009, per trasportare due valigie piene di progetti e di documenti.
Sul finanziamento calò il silenzio di Roma rotto da Palermo qualche tempo dopo, quando il presidente della regione Lombardo promise di intervenire con i soldi della Regione, si guadagnò così sul campo la cittadina onoraria di Agrigento, con rulli di tamburo e gli immancabili tarallucci e vino. Recentemente, all’ombra dei Templi, Renzi ha annunciato che nel Patto per la Sicilia sarebbe stato previsto un altro finanziamento, che in realtà è come gli aerei di Mussolini, sempre lo stesso. Intanto, ancora oggi il progetto è esecutivo e sempre pronta è l’impresa, da anni ai nastri di partenza, con gli automezzi ingrassati e con i motori accesi. Nel frattempo, circa il 50 per cento dell’acqua immessa nella rete idrica, colabrodo, si perde. E l’utenza paga a 0,75 centesimi di euro a metro cubo quella che arriva e quella che si perde.
I bidoni non si vedono più? E’ vero! I bidoni sono scomparsi perché non esistono più le fontanelle pubbliche, ma, di contro, si vedono le autobotti. Il gestore privato ha maggiore interesse a migliorare il servizio con le manutenzioni, in attesa dei finanziamenti e della sistemazione delle reti idriche.
Ministro Alfano, era meglio non parlare di bidoni.