Girgenti acque è sensibile agli attacchi della stampa, lo è sempre stata. E allora continueremo a parlare di distribuzione idrica fin quando i turni non saranno accettabili.
Non è una forma di protesta, è ben altro. Da decenni, ancor prima dell’arrivo di Girgenti acque, le città dell’agrigentino si contendono e gareggiano per avere maggiore approvvigionamento. I Comuni consorziati con il Voltano facevano a chi batteva più forte i pugni sul tavolo del gestore. Oggi, molto probabilmente, li battono sul tavolo dell’azienda di Marco Campione. Non è spiegabile che ad Agrigento città i turni idrici si aggirino intorno ai tre giorni, mentre a Favara si arriva e si superano i dieci giorni. E più ci avvicineremo alla bella stagione e peggio sarà.
Con l’arrivo dell’Estate una parte considerevole di risorse idriche sarà destinata a San Leone e alle zone balneari, a discapito di chi? Favara, quasi sicuramente, è nell’elenco delle “sacrificate”. Gli invasi sono al massimo della loro portata, quale è il problema? Purtroppo, pure il debito di Girgenti acque nei confronti di Siciliacque è al massimo. E più acqua chiederà, più aumenterà il debito. E’ una situazione paradossale che i nostri eroi della Regione Siciliana non riescono a risolvere.
Non resterebbe che “l’antico” sistema di battere i pugni sul tavolo, senza pausa alcuna. E allo stesso modo i giornali devono raccontare i disagi dell’utenza, intanto un metodo diverso dalla maggiore richiesta di risorse a Siciliacque c’è.
Mi occupo di emergenza idrica dalla prima guerra Punica, per oltre un decennio sulle pagine di un quotidiano regionale, poi su un giornale online da me diretto e adesso su SiciliaOnPress. Ho un minimo di competenza. Ho raccontato, minuto per minuto, le emergenze idriche causate dalla prolungata siccità, quando le pompe di sollevamento sono state spostate al centro del lago Castello per “succhiare” il residuo di acqua e fango rimasti nell’invaso e gli avvicendamenti da Cuffaro all’ultimo, in ordine di tempo, commissario per l’emergenza idrica in Sicilia, generale Jucci.
Dicevo che c’è un metodo diverso dal chiedere maggiore approvvigionamento idrico a Siciliacque ed è una migliore gestione delle risorse. Ora, le vicende interne di Girgenti acque hanno portato alla scomparsa di professionisti di primo piano nel particolare settore, di gente in grado di programmare al meglio per portare al minimo i disagi dell’utenza.
In pratica, oggi viviamo la paradossale situazione di avere laghi e sorgenti con abbondanti risorse e una gestione delle stesse non in grado di assicurare un servizio accettabile. Bisognerebbe migliorare la gestione, così come avveniva in passato.