L’ora nel Mondo è regolata in relazione al GMT, ovvero al meridiano di Greenwich o meridiano “0” da cui si dipartono i fusi orari. Alcuni Stati, tra i quali anche l’Italia, in determinati periodi dell’anno adottano la cosiddetta “ora legale” che va a modificare l’ora solare data dal fuso orario di appartenenza. In molte cittadine lo scorrere del tempo è cadenzato dai rintocchi della torre campanaria dove è posto l’orologio ufficiale del paese che magari non sarà preciso come quello ufficiale diffuso dalla sede Rai di Torino generato dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, andato ufficialmente in pensione il 31 dicembre 2016, ma che comunque rappresenta sempre lo scorrere del tempo che regola le attività quotidiane di ognuno di noi.
Da qualche tempo, purtroppo, l’orologio posto sulla torretta del castello di Chiaramonte, simbolo della città di Favara non assolve più questo importante e storico compito. Non perché sia stato mandato in pensione, come il Segnale Orario Rai Codificato dell’ INRIM, o perché non più necessario per via dei più moderni e sofisticati orologi digitali. L’orologio della torretta campanaria del castello Chiaramonte di Favara non segna più ne il GMT, ne il nostro fuso orario e neanche l’ora legale italiana, in quanto le lancette sembra non siano sincronizzate con alcuna di queste opzioni, e segnano un orario inesistente. Di girare, le lancette, girano. Ma non segnano l’ora giusta.
L’orologio era stato danneggiato durante la notte del 14 ottobre 2015 quando su Favara si scatenò un violento temporale, con un fulmine che si abbatté sulla torre mandando in frantumi il quadrante e risparmiando, per fortuna, il meccanismo. Grazie ad alcuni privati che sponsorizzarono il rifacimento del quadrante l’orologio era ritornato al suo posto a segnare il tempo di Favara. Ma adesso non adempie più a questo compito. Considerato che il quadrante c’è e le lancette girano, forse si tratta soltanto di regolarle. Questa mattina ci è arrivata una nuova sollecitazione da parte di Raimondo Giancani. Richiesta di intervento che giriamo a chi di competenza.