C’è una sorta di avversione a Favara di parlare di bilancio e di finanze locali, nonostante, in passato come adesso, le continue sollecitazioni di SiciliaOnPress.
E’ il giornale, con il bravo Giuseppe Moscato, che denuncia la scadenza dei tre mesi, tempo a disposizione dell’amministrazione comunale per l’approvazione dello strumento finanziario dalla data di insediamento dei commissari che gestiscono il dissesto. Moscato da la notizia e si apre il dibattito sui social con interventi interessanti di qualificati professionisti.
Non voglio entrare nel merito delle ragioni sul dibattito dei cittadini, dicevo, ottimi professionisti, avvocati che meglio di un giornalista possono trattare la particolare questione della scadenza del termine e delle conseguenze previste dalla legge, ma mi piace restare nella semplice analisi politica.
Strano a dirsi, ma, almeno al momento, le motivazioni del voto di giugno scorso sembrerebbero chiare solo agli stessi cittadini che hanno scelto il M5S e che continuano a tenere alta la popolarità della sindaca Alba, mentre parrebbe che ai cinque stelle sfuggano.
Il Movimento cinque stelle ha convinto elettori stanchi e delusi che nel voto hanno visto il cambiamento, la protesta, la condanna al precedente modo di amministrare le città. I pentastellari affermano di essere diversi e la gente cerca il diverso modo di fare politica. Questa coincidenza li fa vincere. C’è malessere e disagio provocato dai poteri forti, l’italiano disilluso cerca nel chi è contro tutti la strada buona per riaffermare i propri diritti. Ma torniamo a Favara.
Dicevo senza entrare nel merito, il non confrontarsi con la città sulla questione finanziaria dell’Ente Comune suona come una contraddizione. La scelta del dissesto ha poco di politico quando la burocrazia lo proclama attraverso dati certi, adesso la mancata approvazione del bilancio nei tempi previsti è tutt’altra cosa. E’ un fatto politico.
Doveva l’amministrazione comunale secondo i proclami dello stesso Movimento cinque stelle aprirsi alla città, renderla partecipe nella buona e nell’avversa sorte di tutto, mentre di tutto si parla tranne che dell’avversa sorte delle finanze comunali.
Da parte nostra abbiamo acceso il faro dell’attenzione con l’articolo di Giuseppe Moscato, facciamo informazione e vogliamo continuare a farla attraverso la collaborazione di chi guida la città, degli attori principali che riteniamo non si farà attendere nel raccontare al meglio i fatti nostri.