L’intervista impossibile, com’era prevedibile, non è passata inosservata. Franco Pullara, direttore di questo giornale, da tempo è diventato l’interlocutore privilegiato del sindaco eroe Gaetano Guarino.
Oggi cadeva il settantunesimo anniversario della sua barbara uccisione, avvenuta il 16 maggio 1946 ad opera di mandanti ed esecutori tuttora ignoti, presso l’incrocio tra Via Vittorio Emanuele e Vicolo della Musica. Ci si aspettava che le Autorità cittadine, come in passato, pubblicizzassero e soprattutto organizzassero un corteo, un appuntamento, qualsiasi cosa che ricordasse il sacrificio estremo di uno dei migliori figli di Favara.
Ma, per tornare nella nostra triste metafora, visto che ancora nella tarda mattinata di oggi, non si muovevano neanche le foglie degli alberi della Piazza, il primo Sindaco favarese del dopoguerra, eletto col 59% dei voti il 10 marzo 1946 e ucciso dopo appena 65 giorni, ha pensato bene di interrompere la pennichella dell’ignaro Direttore.
“Caro Franco, sono nervoso, non riesco a credere a questa dimenticanza. Poi Angelo mi avvisa che alle due del pomeriggio è arrivato un mazzo di fiori, come se ad arrivare fosse il lavaggio della coscienza, così in fretta e furia, così come una cosa gettata in fretta. Ed io ci ho rimesso la vita per questa Favara”.
Poco fa, una delegazione del popolo favarese riunitasi in modo spontaneo, ha organizzato un piccolo, ma significativo corteo con partenza dalla Piazza fino al luogo dell’assassinio per deporre un omaggio floreale sulla lapide che ricorda Gaetano Guarino. Gino Lentini, Giuseppe Lentini, Mimmo Bruccoleri, Lillo Fanara, Gaetano Airò, Laura Mossuto, Totò Crapanzano, Carmelo Vitello, Angela Lentini, Sara Chianetta, Paolo Dalli Cardillo, Fabio Lupo, Salvatore Fanara, Salvatore Giudice, Giovanni Broccia, Carmelo Castronovo, Giuseppe Lentini, Riccardo Lombardo, Mariano Lombardo, Pasquale Cucchiara e tanti altri che ci scusiamo di non nominare hanno contribuito a far riposare in pace l”Omu Priziusu di tutti i favaresi. Il nostro Direttore stavolta l’ha scampata per poco.