Duro attacco delle consigliere del Gruppo Misto al Consiglio comunale di Favara, Rossana Castronovo e Marilì Chiapparo, all’indirizzo del presidente Totò Di Naro. “Il Presidente rappresenta l’intero Consiglio comunale, ne tutela la dignità del ruolo ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalla legge. Così recita l’articolo 7 comma 1 del “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale – scrivono le consigliere – ma ad oggi dalla Presidenza nulla di tutto questo”. Il riferimento è relativo alla richiesta dell’opposizione di convocazione di un consiglio straordinario ed urgente, avanzata da tutti i 10 consiglieri di opposizione per parlare di bilancio stabilmente riequilibrato, non ancora predisposto dall’Amministrazione comunale a 5 Stelle della sindaca Anna Alba, i cui termini sono scaduti il 3 maggio scorso. “L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale si permette di ignorare la richiesta dell’opposizione di convocazione di un consiglio straordinario ed urgente – si legge ancora nella nota di Chiapparo e Castronovo – che voleva dare voce ai diretti interessati sul tema del bilancio stabilmente riequilibrato”.
La mancata convocazione del Consiglio comunale si unisce all’indizione da parte della sindaca Anna Alba di una Conferenza stampa sul medesimo argomento, cosa che, pare, ha contribuito ad inasprire gli animi. “Subito dopo la presentazione della richiesta di convocazione del consiglio, “casualmente” viene indetta la conferenza stampa sul bilancio, forse per negare la possibilità di intervento a chi non fa parte del “movimento”, man mano sempre più esclusivo e settario”. Chiapparo e Castronovo non l’hanno proprio digerita. “Siamo di fronte ad una chiara forma di delegittimazione, di perdita di autorevolezza e credibilità della massima istituzione della Città – scrivono – è dall’inizio della Consiliatura che assistiamo ad una grave mancanza di democrazia e di confronto fondata sull’arrogante logica dei numeri della maggioranza. Situazione denunciata in ogni consiglio comunale ad un Ufficio di Presidenza succube e subordinato al volere del movimento di appartenenza, che finisce per abdicare alla linea imposta dal Direttorio del M5S locale rispetto invece alle funzioni di indirizzo e controllo per Statuto assegnategli”.
Tutte situazioni che, secondo le consigliere del Gruppo Misto, fi fatto “estromettono il Consiglio Comunale dall’attività politico-amministrativa dell’Ente, ragion per cui se in tempi brevi non si ritorna sull’alveo del rispetto delle prerogative dell’Organo Consiliare, si sarà costretti ad adire presso le sedi competenti riconosciute dall’Ordinamento giuridico”.