Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Parola del Signore
Ci sono alcune parole che ricorrono con insistenza in questo lungo discorso di Gesù e una di queste è «rimanete». Gesù è preoccupato della capacità di resistenza dei discepoli. Nell’ora più difficile per Gesù anche per i discepoli sarà difficile rimanere, restare fedeli, continuare la sequela quando chi si segue muore in croce. Come si fa a rimanere? A questa domanda sembrano rispondere i versetti appena letti. Il punto nodale sembra stare per Giovanni nel «come-così»: «come il Padre ha amato me cosi anch’io ho amato voi» (v. 9), accanto a «come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» del capitolo 14, 34. Noi possiamo amare come lui perché lui ha amato come noi. Possiamo essere come Cristo perché siamo fatti uguali a lui, siamo amati come lui. Possiamo osservare i suoi comandamenti perché anche lui ha osservato i comandamenti del Padre. È in questa relazione tra il come-così che si intreccia la fune che ci permette di resistere. Qui sta la gioia. Ed è piena perché è la stessa del Signore. Non viene da qualche accadimento esteriore ma dal dono della stessa gioia di Gesù. È nella certezza che si può rimanere, anche quando sembra di non poter sopportare il peso della fatica e del dolore.(laparola.it)
Pace e Bene
Fra Giuseppe Maggiore