Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato». Parola del Signore
Gesù ha detto in modo chiaro ai suoi discepoli che lui se ne sta andando; e la tristezza ha riempito il loro cuore. È una reazione che tutti conosciamo: quando siamo legati ad una persona; quando abbiamo immaginato che la nostra vita passa per la sua e il nostro futuro è legato al suo, siamo delusi e angosciati all’idea che ci abbandoni, interrompendo una storia su cui avevamo costruito un sogno. Restiamo senza parole, chiusi nella nostra solitudine in cui si mescolano senso di abbandono, paura e incertezza, delusione e risentimento. Gesù si fa carico dello stato d’animo dei suoi e dice loro: “è per il vostro bene! Cosi resto dentro di voi attraverso il Consolatore. Finché sono con voi, la mia vicinanza è legata al tempo e allo spazio. Ma quando il mio Spirito verrà, abiterà nel vostro cuore e io sarò con voi sempre e ovunque: nel vostro lavoro, nella vostra famiglia, davanti ai tribunali e davanti a quelli che vi applaudiranno… così vi faccio diventare adulti”. È La maturità, nella vita come nella fede, ha bisogno di distacchi, di responsabilità assunte in proprio, di capacità di dare le proprie ragioni. Così, ciò che abbiamo ricevuto diventa nostro; chi ci ha amato e aperto gli occhi è dentro di noi ed è vivo per sempre. Qualcosa di simile accade quando Gesù invia lo Spirito. Egli permetterà di capire del mistero di Gesù ciò che si può conoscere solo dall’interno, dal cuore e che è incomprensibile fino a quando lo si guarda solo con occhi di carne. Con la luce dello Spirito, i discepoli potranno vedere il vero volto del mondo e contestarne il peccato radicale, che è nel non aver riconosciuto Gesù come Figlio di Dio. Potranno riconoscere che Gesù è il Giusto che si immerge nella volontà del Padre, che non lo abbandona: con la sapienza dello Spirito potranno capire e accogliere senza scandalo la croce e la persecuzione. Infine, la forza dello Spirito sosterrà i discepoli nel proclamare che il “principe di questo mondo”, il Male, è stato sconfitto per sempre. Questa è la speranza di cui lo Spirito li rende testimoni nel mondo. (laparola.it)
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore