Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. Parola del Signore
Giunge la conclusione dello splendido vangelo di Giovanni, che coincide con la conclusione del tempo di Pasqua: da stasera invocheremo il dono dello Spirito. Giovanni ci ha raccontato la sua bruciante esperienza, la sua avventura, la sua conversione, la sua passione per Gesù e ci dice, sorridendo, che avrebbe molte altre cose da dire su ciò che Gesù ha fatto, anzi, a ben pensarci, il vangelo non si dovrebbe mai finire di scrivere. Quanto è vero ciò che scrive Giovanni! Ogni discepolo, ogni cercatore di Dio potrebbe aggiungere le sue pagine, ogni uomo e ogni donna che hanno vissuto nella luce del Signore, potrebbero aggiungerne un pezzettino, chiunque abbia assaporato l’ebbrezza del discepolato dovrebbe scrivere il suo vangelo! Dal vangelo secondo Lucia, secondo Laura, secondo Mario… ognuno può e deve aggiungere la sua di testimonianza all’immensa lista di amici di Dio che hanno avuto la vita cambiata e riempita dall’incontro col Signore. Concludiamo così la nostra settimana, dedicando oggi qualche minuto a ripassare mentalmente la nostra vita col Signore, per scrivere un “vangelo”, una buona notizia con le tante cose belle che il Signore ci ha fatto sperimentare. Noi, la nostra vita, la nostra storia interiore, sono “vangelo” per coloro che oggi incontreremo!
Invochiamo lo Spirito con forza, chiediamo al Signore risorto l’abbondanza della sua presenza, chiediamogli di aiutarci a superare la Babele dell’incomprensione! Il Signore è vivo e presente, l’unico in grado di convertire i nostri cuori, di dissetare la nostra immensa sete di felicità e di bene, di amore e di pace, di luce e di grazia! Il Signore, che proclamiamo risorto, ci riempie la vita con i doni della sua presenza, con la dolcezza del suo amore adulto e costruttivo! Invochiamo lo Spirito, amici, che scenda su questo mondo irrancidito dall’odio e dalla violenza, dall’incomprensione e dalla solitudine! Gesù dona lo Spirito dopo essere glorificato, dopo avere donato la sua vita, dopo essere innalzato sull’altare della croce. La croce diventa, in Giovanni, la manifestazione dell’amore di Dio, la misura del suo amore. A volte anche noi dobbiamo passare nel terribile crogiuolo del dolore e della disperazione per potere risorgere a vita nuova e ottenere lo Spirito. Alla fine di questo luminoso tempo pasquale, allarghiamo il nostro cuore per ricevere il dono dello Spirito!( lachiesa.it)
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore