Inizia la seconda serie di interviste di Giuseppe Maurizio Piscopo. La nuova serie si inizia con le interviste ai componenti del Gruppo Popolare Favarese. Piscopo vuole farci conoscere i suoi compagni d’arte e la musica, la sua grande passione. Le interviste della prima serie, 50 in tutto, hanno formato una raccolta contenuta nel libro “Sogni e passioni” edito da Medinova. Con l’intervista a Mimmo Pontillo incomincia la nuova avventura di sicuro successo così come è stata la prima. Franco Pullara
Giuseppe Maurizio Piscopo
La forza della Musica Intervista a Mimmo Pontillo di Giuseppe Maurizio Piscopo.
Mimmo Pontillo già a undici anni frequenta la barberia del Maestro e Compositore di suonate popolari Calogero Cumbo, dal quale apprende l’arte di suonare il mandolino. Nel 1980 entra a far parte stabilmente del Gruppo Popolare Favarese con il quale partecipa ad alcune produzioni della Rai: “Contro la mafia”, “Si canta si cunta e si raccunta” e “Ragazzi di zolfo” con l’attore Franco Catalano. Nel 1996 fonda l’Orchestra popolare siciliana composta da otto polistrumentisti. Dal 2003 collabora con il gruppo Mare Nostrum del chitarrista Francesco Buzzurro. I suoi strumenti sono: il mandolino principalmente, la mandola e il contrabbasso che ha studiato al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo.
Quando è iniziata la tua avventura nella Musica, l’incontro con il tuo primo mandolino?
Nel 1978 cominciai a prendere lezioni di chitarra da un barbiere in pensione Calogero Cumbo. Era gia’ Maestro di mio fratello, cosi decisi di studiare la chitarra, ma essendo di corporatura molto esile avevo molte difficoltà a tenerla in mano ad abbracciarla. Mesi dopo, il Maestro Cumbo porto’ un mandolino destinato ad una sua allieva, fu amore a prima vista, quello strumento che tuttora posseggo entro’ nel mio cuore e nella mia mente. Iniziai a suonarlo e non ho mai smesso.Dopo qualche anno, andai con la mia famiglia in vacanza in Svizzera, lì un mio cugino trasferitosi per lavoro negli anni “60, la sera ci portava nelle pizzerie e ristoranti gestite da italiani. Io sfoderavo il mandolino eseguivo musiche napoletane, siciliane e conquistavo il pubblico.Ebbene per 10 giorni di permanenza a Zurigo le nostre cene erano offerte grazie al suono del mio strumento. Al ritorno in Sicilia con gli sbalzi di temperatura il mandolino si spacco’. Lo accantonai in un garage dove, anni dopo, scoppio’ un incendio.Tra le tante cose bruciate e rovinate dalle fiamme cercavo il mandolino.ebbene lo trovai annerito dal fumo .Lo ripresi e lo portai in una liuteria di Catania e lo feci restaurare in toto.Quel mandolino costato allora 18.500 delle vecchie lire, oggi vale molto di piu’ e non solo economicamente…
Come eri da bambino? Quando hai scoperto le tue qualità musicali di polistrumentista?
Frequentavo la seconda media. Mio padre al ricevimento di dicembre torno’ amareggiato e quasi offeso.Capii che il mio rendimento non era stato eccellente.Chiesi a lui come fosse andata, mi rispose: “non e” andata male, hai la piena sufficienza in tutto ma quel 5 di musica e’ una nota troppo stonata.Domani a scuola portati il mandolino e fai sentire alla professoressa di musica come suoni dal vivo”. Che dire, il 5 come per incanto, al secondo quadrimestre passo’ a 9. Potenza della musica!
La tua maniera di suonare è fuori dal comune. Cosa immagini mentre stai suonando il mandolino, un prezioso e antico strumento?
Io suono perche’ sento di farlo. Non mi interessano tanto i plausi e i complimenti della gente. Io viaggio pur essendo concentrato in quello che faccio. Mi trasferisco in una sorta di limbo dove tutto e’ pace, serenita’ e armonia…
Nella vita hai vissuto momenti molto dolorosi, in che modo la Musica ti ha aiutato a risolverli?
Ho avuto un immenso dolore anni fa .Ho dovuto sospendere gli studi al Conservatorio, ma non ho smesso mai di studiare e suonare. La Musica mi ha aiutato ad andare avanti a rasserenarmi a pensare positivo, a vivere.
Qual è la tua definizione della Musica?
La Musica è qualcosa di unico e raro. E’ il mezzo attraverso il quale si possono esprimere le proprie sensazioni, le proprie emozioni il proprio essere, qualcosa che richiede costanza ed abnegazione. Non e’ stata mai un passatempo per me, ma qualcosa a cui mi sono dedicato con tutto me stesso!
Hai partecipato a tre formazioni prima: il “Gruppo popolare favarese”, poi “Maschere Nude”, infine la “Compagnia popolare favarese”? Che cosa ti ha dato questo gruppo storico, sinceramente?
Io sono cresciuto musicalmente e non solo in queste formazioni.Ho imparato a gestire le emozioni, ho imparato a comportarmi sopra ma anche sotto un palco.Ho imparato che la Musica unisce uomini diversi e crea una armonia che va al di là del suonare insieme… Non per niente suono in questo gruppo dal 1980.
Com’ è il tuo rapporto con i musicisti degli altri gruppi siciliani con i quali collabori?
Ho un rapporto di stima con chiunque io abbia collaborato, anche con i musicisti un pò fuori le righe.Ho stabilito con loro da subito, un ottimo rapporto e musicale e umano. Da tutti ho appreso moltissimo!
Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?
Ve ne sono stati e ve ne sono tanti, uno tra tutti è stato Antonio Lentini… Persona musicale e di cuore immenso!
Qual è la città nella quale vorresti ritornare a suonare e perché?
Sicuramente nelle città della Toscana…A Venturina provincia di Grosseto credo .Ho suonato lì nel 1981 e non vi sono piu’ ritornato per concerti. Vorrei ritornarci a suonare per ritornare indietro di 30 anni . A Venturina abbiamo suonato in una festa dell” Unita’ e conservo un ricordo splendido e indelebile di quel concerto con il Gruppo popolare Favarese.
Hai composto delle Musiche che non hai mai pubblicato?
Si, ne ho composte alcune ma non riesco a suonarle. Mi evocano emozioni che sono difficili da gestire, magari un giorno trovero’ la forza e il modo di inciderle e fare un cd…Non so!
Mi puoi commentare questa frase: “La Musica è pericolosa”! Cosa intendeva dire secondo te il Compositore Nicola Piovani?
Forse Nicola Piovani intendeva dire che la Musica puo’ arrivare dove nessuno puo’ immaginare di arrivare… La Musica puo’ dare stimoli e sensazioni che giammai si possono provare con le parole…
E’ vero che gli artisti sono “benefattori dell’umanità”?
Certo! Senza l’Arte cosa sarebbe la vita? L’Arte e’ armonia pura…
Hai suonato per 5 anni nello spettacolo “Barberia” nei maggiori Teatri italiani per la regia di Massimo Venturiello. Che importanza ha avuto nella tua vita professionale questa singolare esperienza che ha portato tutto il gruppo favarese e te stesso alla ribalta nazionale?
Questa esperienza è stata bellissima. E’ stata un’esperienza fondamentale di Musica e anche di Vita. Il Teatro è formativo sia come tempi, sia nei comportamenti e sul palcoscenico. Si impara il silenzio, a stare immobili, a comunicare con lo sguardo , si impara a stare attenti e vigili, si segue lo spettacolo con la massima attenzione, si apprende ad essere partecipi. In Teatro si ha la coscienza diretta della riuscita o meno dello spettacolo. A Gennaio il tour di Barberia riprenderà da Palermo capitale della Cultura, sarà un momento unico e irripetibile che aspetto con gioia.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente riprendere gli studi al Conservatorio fare concerti e qualche altro cd…Insomma SUONARE e realizzare tanti concerti in giro per il mondo…
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