È tempo di analisi del voto in questo inizio di giugno “rovente” per la politica italiana.
Sono state, infatti, settimane difficili, caratterizzate dalle polemiche sulla mancata approvazione delle legge elettorale, quelle che hanno preceduto le elezioni in diversi comuni Italiani.
Il preannunciato e atteso successo del Movimento 5 Stelle non è arrivato, il movimento di Grillo, infatti, è uscito sconfitto ovunque. Leoluca Orlando, a distanza di 32 anni da quel 13 Maggio del 1985, è stato rieletto Sindaco della Città Metropolitana di Palermo. E in provincia di Agrigento risultano eletti al primo turno Gioacchino Nicastro a Casteltermini, Stefano Castellino a Palma di Montechiaro, Giuseppe Pendolino ad Aragona, Giovanni Picone, invece, confermato primo cittadino di Campobello di Licata.
Noi, questa mattina, abbiamo incontrato Nino Bosco, Parlamentare Nazionale di Area Popolare alla Camera dei Deputati.
Onorevole Bosco il Movimento 5 Stelle non ha avuto il risultato elettorale che tanti si aspettavano, cosa è successo secondo Lei?
Certamente si tratta di elezioni amministrative e non va pensato che possano essere messe in parallelo con dinamiche nazionali in vista delle elezioni politiche.
Ma certamente emergono due dati, dal mio punto di vista, importanti, uno che i cittadini dopo aver visto governare i Sindaci del Movimento 5 Stelle hanno ritenuto opportuno non affidarsi all’improvvisazione amministrativa, secondo punto, invece, con le coalizioni in campo di centro destra e centro sinistra i grillini sono fuori gioco.
Onorevole l’accordo fra Partito Democratico, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Noi con Salvini, sulla legge elettorale è saltato, Voi di Area Popolare eravate contrari fin dall’inizio, qual è la sua idea al riguardo?
Bisogna, a parere mio, pensare ad una legge elettorale maggioritaria, sistema, tra l’altro, da un ventennio metabolizzato dagli italiani. Quello è un sistema che riuscirebbe a garantire governabilità e rappresentanza.
Sono convinto che, così com’è successo in diversi paesei europei, i movimenti lepenisti e di protesta non hanno trovato spazio e questo è quello che succederà anche in Italia, ma alla base di ciò è necessario che si costruisca una piattaforma politica liberale popolare e riformista.