Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola del Signore
Se amiamo solo quelli che ci amano, cosa facciamo di così straordinario? Lo fanno anche i non credenti! La frase di Gesù, detta con un sorriso, ci mette davanti a tutta la fragilità della nostra poca fede. Quanto è liberante quest’annotazione! Quanto è vero quello che Gesù dice! Il rischio è che le nostre azioni, alla fine, siano solo dettate dal nostro buon carattere o dalla nostra buona educazione, dalla nostra linda immagine interiore, dalla nostra pigrizia (in fondo fare i buoni conviene, ci sono meno rischi di guai!). Gesù affonda la lama, scarnifica, segna. Ci chiede di più, di andare oltre. Di amare i nemici. Non potremo mai provare affetto per chi ci ha fatto del male, ovvio, ma augurargli la conversione, sì. E pregare per lui e per noi, certo. Siamo figli del Padre che fa piovere sui giusti e sui malvagi, e Gesù ci chiede di imitare questa benevolenza, questa compassione che suscita la conversione dei cuori. L’amore converte, non la guerra, né la forza, né la giustizia. Solo l’amore. Gesù stesso vivrà queste parole, nell’ora della croce, lui per primo indicherà la strada per i discepoli, vivendo fino in fondo le cose dette.
A cura di fra Giuseppe Maggiore
Pace e bene