Il Piano economico finanziario del Servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2017, meglio conosciuto come TARI, deliberato dall’Amministrazione comunale di Favara della sindaca Anna Alba si scontra il con il PARERE NON FAVOREVOLE espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti.
“Dalla documentazione assunta agli atti emergono delle incongruenze” scrive il collegio, presidente Claudia Restivo componenti Filippo Lipari e Salvatore Signorino Gelo. In particolare i “documenti che non coincidono” sono quelli dei numeri relativi all’ammontare dei ruoli emessi ma soprattutto quelli relativi alle agevolazioni Tari 2017 che vengono determinate in €. 198.000,00. Questo ammontare, a seguito di richieste di chiarimenti e di ulteriori documentazioni, pare che, dai successivi documenti presentati dall’ufficio tributi, sia variato diverse volte arrivando anche a raddoppiare.
In ragione di ciò il Collegio dei Revisori dei Conti “esprime parere non favorevole all’approvazione, in quanto continua a non essere nelle condizioni di potere esprimere una compiuta valutazione del Piano economico finanziario del Servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2017”. Insomma nonostante le reiterate richieste di chiarimenti le carte ed i numeri prodotti successivamente “non risultano in linea con le precedenti dichiarazioni”. I risultati contabili, quindi, pare che non sono congrui.
La delibera sulla Tari 2017, la n. 32, era stata approvata dalla giunta comunale il 7 aprile scorso e trasmessa per i pareri ai Revisori, i quali, dopo l’esamina dei documenti e diverse interlocuzioni con gli Uffici preposti anche a seguito di richieste formali, rappresentavano “di non essere nelle condizioni di potere esprimere una compiuta valutazione del Piano”, praticamente non esprimevano parere. Successivamente, per l’esattezza il 19 giugno, l’ufficio tributi ha prodotto la documentazione atestante l’ammontare dei ruoli emessi e delle agevolazioni relative all’anno 2016 e con nota del giorno dopo, è stata riproposta la richiesta di parere. Ma come già detto “non c’è coincidenza con i documenti “ per cui dal “non essere nelle condizioni di poter esprimere valutazione” si è passati ad un più drastico “parere non favorevole”.
E adesso?! Il Piano Tari, ricordiamo, è propedeutico alla stesura del bilancio previsionale ed è inserito nell’anno di riferimento, senza il quale non si può certamente formulare lo strumento finanziario. La proposta di deliberazione del Piano economico finanziario del Servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2017 deve comunque passare in Consiglio comunale per l’approvazione, cosa che l’Amministrazione comunale potrebbe richiedere anche senza il parere favorevole dei Revisori.