L’Amministrazione comunale di Favara della sindaca Anna Alba ha detto SI alla procedura semplificata di accertamento e liquidazione dei debiti censiti ed accertati dalla Commissione straordinaria di liquidazione, così come previsto dall’art. 252 del Tuel, il Testo unico Enti Locali. L’adesione alla procedura semplificata è stata adottata con atto deliberativo, il n.59 del 5 luglio 2017, allo scadere dei 30 giorni previsti dalla norma. L’importo complessivo dei debiti censiti in base alle 387 istanze creditorie pervenute al Comune di Favara, entro il termine fissato del 18 maggio scorso, ammonta a €.25.890.175,86.
Nel particolare i debiti sono così divisi: acquisizione beni €. 1.686.531,61; acquisizione servizi €.20.713.419,44; espropri €. 289.284,44; Imposte, sanzioni e interessi €. 1.573.828,86; incarichi professionali €. 327.542,00; lavoro dipendente €. 443.492,79; rimborsi e risarcimenti €.856.076,72.
In realtà la massa passiva, alla fine, sarà molto più consistente. La Commissione straordinaria di liquidazione, presidente Paolo Ancona e componenti Giuseppe Gaeta e Alessandra Melania La Spina, dovrà ancora accertare altri debiti fuori bilancio, quali i mutui accesi nel corso degli anni, i residui passivi alla data del 31 dicembre 2015 ancora non pagati, ma anche la situazione del contenzioso legale in carico al Comune, nonché l’importo relativo alle spese di liquidazione. La procedura semplificata di liquidazione consentirà, con la definizione transattiva dei debiti, un notevole risparmio finanziario in quanto viene offerto ai creditori il pagamento di una somma variabile tra il 40% e il 60% del debito. Con l’adesione alla procedura semplificata di liquidazione l’amministrazione comunale si impegna “a mettere a disposizione della Commissione, non appena verrà comunicato l’esatto ammontare, le risorse finanziarie occorrenti per la definizione della procedura”.
Un fatto sembra certo: “Tutte le risorse finanziarie per raggiungere il risanamento dell’Ente debbono essere reperite in ambito comunale”. La Commissione, infatti, ha chiaramente evidenziato che “a seguito dell’entrata in vigore della Legge Costituzionale n. 03/2001, non è più previsto che lo Stato, possa concorrere, con oneri a proprio carico, al finanziamento dei debiti pregressi tramite mutuo ventennale”. Il Tuel, Testo Unico Enti Locali, indica il percorso per reperire le somme necessarie per contribuire all’onere della liquidazione: alienazione del patrimonio disponibile non strettamente necessario all’esercizio delle funzioni istituzionali; destinazione avanzi di amministrazione dei cinque anni precedenti; contrazione di mutuo con oneri a carico del bilancio ma solo per finanziare le passività dei debiti maturati prima dell’entrata in vigore della Legge Costituzionale del 2001; entrate di nuovo accertamento per imposte, tasse e canoni patrimoniali riferite alle annualità di competenza della Commissione; eventuali proventi della cessione di attività produttive.
“Le risorse di cui trattasi – si legge a tal proposito nell’atto deliberativo – saranno messe a disposizione in conformità alle leggi ed in sintonia con le previsioni dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato che sarà approvato dal Consiglio comunale appena verrà comunicato l’esatto ammontare delle risorse occorrenti”.
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