Mentre a livello governativo si discute sulla questione migranti, sulle azioni dei Governi e delle ONG, Organizzazioni non governative, che con le loro navi stazionano nel Mediterraneo per soccorrere le carrette del mare stracolme ed insicure, il porto di Porto Empedocle è stato questa mattina punto di approdo per lo sbarco di circa 400 migranti, tra cui decine di minori.
A portarli in salvo in terra siciliana la nave della ONG spagnola OPEN ARMS che aveva affettuato diverse opreazioni di soccorso nel Canale di Sicilia proprio a ridosso delle coste libiche. Una volta avuta la conferma dell’arrivo a Porto Empedocle della nave con a bordo, 386 migranti di varia nazionalità, di cui 331 uomini; 55 donne e ben 71 minori, si è messa in moto la macchina organizzativa, sia dal punto di vista logistico-tecnico con la Capitaneria di Porto per le operazioni di ingresso in porto e ormeggio in banchina; burocratiche e di frontiera con la Prefettura e la Questura; dell’accoglienza dal punto di vista medico con l’Usmaf; umanitario con la Croce Rossa.
Una collaudata macchina organizzativa che ha visto in banchina la presenza diretta del Prefetto Nicola Diomede, del questore Maurizio Auriemma, del Comandante della Capitaneria di Porto Filippo Parisi. Prima di autorizzare lo sbarco i medici dell’Usmaf, Ufficio di sanità marittima area e di frontiera, sono saliti a bordo della OPEN ARMS per verificare lo stato di salute dei migranti, dando precedenza allo sbarco alle mamme con i loro neonati, quindi le donne e gli altri minori. I migranti sono stati condotti nella vicina tensostruttura per l’identificazione per poi essere trasportati in diversi centri di accoglienza anche fuori della Sicilia.