Un altro oltraggio ai servitori dello Stato. Dopo il monumento al giudice Giovanni Falcone è stata danneggiata la stele del giudice Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. Il monumento, fatto erigere dai genitori del giudice si trova ai margini del vecchio tracciato della SS 640 nel luogo in cui il magistrato venne assassinato.
Ad accorgersi dell’accaduto un operaio che stava passando e che ha subito segnalato il fatto. Sul posto si sono recati i poliziotti secondo i primi accertamenti pare che la stele sia stata rotta con un oggetto pesante, una pietra o un martello che ha spaccato in due il cerchio su cui c’era scritto “A Rosario Livatino…” facendo saltare il nome del giudice. Le associazioni Tecnopolis e Amici del Giudice Livatino hanno presenteranno formale denuncia. Parole di condanna sono state espresse sui social da premier Gentiloni, dal presidente del Senato Grasso e dalla presidente della Camera Boldrini. La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo.