Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». Parola del Signore
Esulta Gesù. Esulta nello Spirito, la gioia dilaga, parte dal cuore ed esce dalle sua labbra. Esulta perché si stupisce. Che bello vedere Dio che si meraviglia! E si meraviglia della strategia del Padre, della sua logica inattesa: non sono i sapienti, i dotti che scoprono le cose del Regno, ma gli ultimi, i reietti, i semplici. Quant’è vero! Gesù non esalta certo la povertà, e nemmeno l’ignoranza ma mette in luce il fatto che chi vive momenti di fatica può, paradossalmente, non avere nulla da perdere e spalancare il proprio cuore alla speranza. I dotti dell’epoca, coloro che sanno e che si credono sapienti passano il tempo a polemizzare con Gesù, giocano a fare i teologi, controbattono senza lasciarsi scalfire dalla Parola del Signore che scuote. Così anche oggi: spesso le persone che incontro si definiscono “atee” senza mai avere cercato. Fa fine professarsi agnostici, giocare a fare gli intellettuali che citano l’ultimo articolo scandalistico che riguarda la Chiesa. No, non è questo l’atteggiamento che ci prepara all’incontro: solo un cuore che sceglie di arrendersi, che valuta il limite della ragione sa spalancarsi all’inaudito di Dio. (lachiesa.it)
A cura di Fra Giuseppe Maggiore
Pace e bene