Giuseppe Maurizio Piscopo
Giovanni Buzzurro nasce ad Agrigento nel 1974. All’età di dieci anni inizia lo studio della chitarra classica sotto la guida del Maestro Stefano Fragapane per 4 anni, per poi passare allo studio del basso elettrico con Riccardo Lo Bue presso il Brass Group di Palermo e segue diverse lezioni presso l’U.M. di Roma tenute dal Maestro Massimo Moriconi. Studia con il Maestro Silvio Vitale e consegue la licenza di Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio Vincenzo Bellini di Caltanissetta. Ha collaborato con l’Orchestra a plettro di Taormina con la quale effettua una tourneè nel 1999 a Los Angeles con il patrocinio di Alitalia, Regione Sicilia, A.A.P.I.T. di Siracusa. Ha partecipato a numerosissime trasmissioni televisive in Italia e all’estero. E’ stato bassista del noto gruppo dei “Tinturia”. Con questo gruppo vince il Premio Palcoscenico e Union Chamber e nel 2003 il Premio Siciliani nel mondo. Ad un certo momento della sua vita si trasferisce in Messico dove attualmente accompagna la grande cantante Lila Downs vincitrice di diversi Grammy Awards conosciuta in tutto il mondo per la colonna sonora del celebre film Frida dedicato alla celebre pittrice Frida Kahlo. Giovanni Buzzurro a Città del Messico oltre a svolgere l’attività di affermato musicista è produttore artistico di altri cantanti. In questa particolare intervista racconta la sua esperienza internazionale e ci porta per mano a scoprire i segreti del Messico.
Come e quando nasce la tua passione per l’Arte della Musica?
Amo la musica da sempre, la passione nasce in tenera etá dall’ascolto dei dischi di mio padre melomane che riempiva la casa di diverse collezioni delle grandi orchestre jazz o di música brasiliana o latina.
Come eri da bambino, ricordi il tuo primo giorno di scuola, il Maestro, i tuoi compagni, l’atmosfera di quel tempo ad Agrigento?
Da bambino ero parecchio vivace ma talentuoso sia nello studio che nello sport, ricordo con piacere i miei compagni, con parecchi dei quali sono ancora in contatto, non ero capace di stare seduto parecchio tempo per studiare musica o i compiti di scuola perché preferivo stare per strada e giocare a pallone. Agrigento era una cittá bellissima, tranquilla e solare la gente incredibile tutti ti controllavano ed avevano cura di te, ti sentivi anche fuori dalle mura di casa come in famiglia, oggi penso le cose siano un po’ cambiate.
Ti ho conosciuto insieme a tuo fratello Francesco, suonavi la chitarra e il basso in maniera “speciale”?
Avendo a casa un esempio come Francesco era quasi impossibile che avrei fatto altro nella vita lui mi ha insegnato i primi rudimenti sulla chitarra come per gioco e poi Stefano Fragapane che era stato in precedenza maestro di Francesco é stato un insegnante fondamentale nella mia carriera. Sono passato allo studio del basso per caso, ricordo quel giorno entrai nel negozio di Mario Pardo a comprare una chitarra ma Francesco mi disse: “ Invece di fare un duo con le chitarre perché non compri un basso e mettiamo su una band chiamando un batterista?” In effetti mi convinse e da allora non ho piú lasciato il basso.
Tu hai fatto parte del gruppo “I Tinturia”, che ricordo hai di quell’esperienza?
Ho un bel ricordo di quel periodo con i ragazzi facemmo delle belle esperienze insieme calcando palchi importanti in giro per tutta Italia macinando migliaia di chilometri, con Lello e Mario Vasile eravamo amici oltre che compagni di scuola ci vedevamo spesso al Viale della Vittoria nelle palle d’acciaio di Piazza Cavour, per cui aver lavorato allo stesso progetto per circa 8 anni é stato parecchio significativo, cosi come aver condiviso il palco con tutti i ragazzi che negli anni si sono susseguiti all’interno della band Osvaldo (mio compare), Pierluigi Savarino, Savio Nocera, Angelo Spataro, Lino Costa ecc.
Hai studiato musica al Conservatorio o privatamente?
Ho studiato privatamente chitarra classica, poi allo studio del basso per un periodo al Brass Group di Palermo con il maestro Riccardo Lo Bue poi diverse lezioni private con diversi bassisti come Massimo Moriconi a Roma e tanti altri, in Conservatorio ho sostenuto gli esami di 3 anno per la licenza di teoría e solfeggio preparandomi privatamente con il maestro Silvio Vitale.
Come hai imparato a suonare?
Nel modo piu´semplice che ti puoi immaginare, il talento ha fatto si che nel giro di poco tempo i consigli di mio fratello si trasformassero nei primi accordi e nei primi suoni poi come ti dicevo sopra gli altri maestri hanno completato la mia giovane formazione, la curiositá e i libri che da autodidatta leggevo hanno completato il tutto.
Ad un certo momento hai lasciato la Sicilia, la musica siciliana, la tua famiglia per recarti in Messico. Com’è successo?
Non avrei mai pensato di lasciare la mia terra perché mi trovavo in una situazione comoda da tutti i punti di vista ma mi sono sposato con Claudia una avvocatessa messicana e dopo aver vissuto 9 anni in Italia ha iniziato a sentire la mancanza della sua terra e dei suoi genitori ormai anziani. Il primo impeto fu quello di dire: “Puoi andare via quando vuoi”, poi invece l’amore mi ha fatto pensare che non sarebbe stato giusto distruggere una famiglia e probabilmente il futuro per i miei figli sarebbe stato piú florido e ricco visto che mi trasferivo in una grande cittá, in parte ho avuto ragione.
Cosa ti manca di più della Sicilia?
Della Sicilia mi mancano i miei genitori, i miei fratelli e tutti i miei amici. In secondo piano i luoghi della mia infanzia e il mare.
Come trascorri le tue giornate in Messico e in quale città vivi esattamente, puoi descrivercela?
Vivo a Cittá del Messico un posto incredibile e con molti contrasti sia economici che culturali una vera e propia megalopoli piú di 25 milioni di abitanti, una cittá che ti permette di fare ciò che vuoi a tutte le ore, la cittá con piú musei al mondo e con piú taxi chiamata dai latini “El Monstruo” il mostro proprio per la sua interminabile estensione orizzontale visto che edificata in zona altamente sísmica. Trascorro le mie giornate in studio di registrazione, ultimamente sto producendo parecchi dichi in veste di produttore arrangiatore ma anche preparando i concerti live che facciamo in giro per il mondo.
So che in Messico sei diventato un personaggio popolare che accompagni una celebre cantante Lila Downs vincitrice di numerosi Awards.
Si é vero sono il suo bassista da 7 anni con lei ho avuto la possibilitá di vincere 4 grammy Awards 3 latini e uno internazionale e anche quest’anno il nuovo disco: “Salon, Lagrimas y Deseo” é candidato ai premi grammy’s.
Come hai conosciuto questa cantante e da quando tempo collabori con lei?
Ho conosciuto Lila a un importante festival nella cittá di Veracruz quel giorno accompagnavo una cantante cubana di nome Maruchi Behmaras, non appena sceso dal palco fui avvicinato da Celso Duarte che all’epoca era il direttore della band della Downs fu lui a chiedermi se mi sarebbe piaciuto suonare con loro e dopo mi portó in camerino da Lila e suo marito Paul il manager e produttore del gruppo, chiaramente la mia reazione fu di sorpresa e felicitá allo stesso tempo visto che conoscevo e ascoltavo Lila già in Italia dopo la vittoria del premio Oscar per la colonna sonora del film Frida dedicato alla pittrice messicana Frida Kahlo. Sono tornato proprio ieri da Oaxaca per un concerto fantastico alla presenza di 13 mila persone in un Teatro tutto esaurito.
Mi è stato detto che ti occupi di produzioni artistiche e collabori con altri musicisti importanti. E’ così?
E’ cosí da 6 anni sono il bassista di Fernando Delgadillo lo definisco il De André messicano per la sua poética, inoltre produco e collaboro con diversi artisti: Rodrigo Rojas, Leonel Soto, Edgar Oceransky un attore di nome Andreas Zanetti e tanti altri.
In che modo i messicani vivono la loro musica allegra e ritmata?
I messicani adorano la “Fiesta” e la musica, qualsiasi pretesto é buono per vedersi e stare insieme un pò come i siciliani però forse con piú frequenza, li vedi emozionarsi per il testo di una canzone o ballare freneticamente per un ritmo che sia cumbia, salsa o rumba poco importa, il tutto spesso accompagnato da un buon Tequila o da un buon Mezcal.
Spesso in Italia si sente parlare dei cartelli messicani, dei problemi gravissimi della droga, che ci puoi dire al riguardo?
Questo é il lato oscuro del Messico allegro, purtroppo la piaga del narco-traffico fa paura perché i numeri delle fosse comuni e dei morti da arma da fuoco é superiore alla guerra dell’Irak. Da qualche anno il dominio della droga e del passaggio di quest’ultima al piú grande consumatore al mondo gli Stati Uniti d’America é appannaggio dei cartelli Messicani ormai piú forti e piú ricchi dei colombiani ma allo stesso tempo piú spietati e con meno codici d’onore, questo li fa piú sanguinari degli altri.
Puoi raccontare della tua famiglia in Messico?
Vivo in Messico con mia moglie e i miei figli Valentina e Pietro. Claudia come scrivevo sopra, esercita la professione dell’avvocato, fa parte di uno studio associato, Valentina mia figlia é una giovane promessa del cinema messicano, ha all’attivo 4 film due da protagonista e due da coprotagonista a parte una importantissima serie televisiva dal titolo: “El Señor de los Cielos” di cui ha registrato 24 capitoli, Pietro mio figlio invece, é uno sportivo che ama il calcio e anche lui promette con essere un buon difensore laterale. Tra qualche giorno infatti lo accompagneremo ad Acapulco per un campionato estivo.
Spesso ho pensato di portare in Messico la Compagnia popolare favarese con le musiche siciliane dei barbieri e tutte le storie serenate e canti della lontana Merica, pensi sia un progetto realizzabile?
Perché no, i messicani come ti dicevo sono aperti a tutte le forme d’arte poi trovo diverse affinitá tra la nostra musica popolare e la loro specialmente quella proveniente dallo stato di Oaxaca, l’unico neo é rappresentato dal fatto che i siciliani in Messico siamo davvero pochi a differenza degli Stati Uniti, Argentina, Brasile e Venezuela dove la presenza dei nostri connazionali é piú massiccia.
L’attuale ambasciatore Luigi Maccotta é un caro amico gliene posso parlare.
Qual è la cosa che ami di più del Messico? Com’ è la cucina, il clima, il carattere della gente?
La gente la metterei al primo posto é molto simpática affabile e parecchio simile al siciliano cosi come super ospitale, la geografía del Messico é qualcosa di incredibile, qui esistono i micro climi ad esempio: se a Cittá del Messico ci sono 13 gradi basta fare un’ora in macchina e spostarsi in direzione Cuernavaca e trovare 30 gradi, poi Cancun, Huatulco, Puerto Vallarta il Chiapas posti da sogno con una vegetazione e un mare indescrivibili.
La cucina é patrimonio dell’umanitá cosi come la italiana o la cinese, in effetti la trovo varia e ricca di sapori forti ma allo stesso tempo ben equilibrata
Quale l’esperienza più bella che hai vissuto in Messico?
Il primo concerto con Lila avvenne per i festeggiamenti del bicentenario dell’indipendenza nel centro di Cittá del Messico in uno dei posti emblematici di questa cittá “El Angel de la Independencia” si dice che c’erano circa 500 mila persone in effetti non riuscivi a distinguere la fine di quella marea umana quindi immagina la responsabilitá che c’era in ogni nota del mio basso……Assocerei peró a quella esperienza la volta in cui andai al cinema a vedere “Viento Aparte” il primo film con mia figlia da protagonista.
E l’esperienza che non avresti voluto mai fare?
Forse toccare con mano certe forme di povertá assoluta che ho potuto conoscere attraverso i miei tour in giro per il mondo specialmente a Cuba in Brasile e lo scorso Dicembre in Venezuela, il povero in Italia, mangia tutti i giorni anche grazie alle associazioni presenti nel territorio, da queste parti no, allo stesso tempo l’insicurezza generata da questo malessere scatena violenza, assalti e micro criminalitá.
Come ti sposti, hai un’automobile, i mezzi pubblici funzionano?
I mezzi funzionano abbastanza bene, la distribuzione della metropolitana e del Tramvía fanno si che puoi spostarti da un posto all’altro con certa facilitá, bisogna peró pensare a certe precauzioni ricordiamoci la grandezza della cittá, io mi sposto parecchio in auto anche se purtroppo spesso sono costretto a un traffico da film.
Come vedi nella vita può succedere di tutto?
Sono assolutamente d’accordo! Proprio un paio di settimane fa dopo un concerto sono stato a chiacchierare con Carlos Slim l’uomo che divide assieme a Bill Gates le classifiche del piú ricco del mondo, mi diceva che pagherebbe qualsiasi cifra pur di suonare come me ed io lo stesso pur di avere la sua capacitá di uomo d’affari.
Rientri in Sicilia qualche volta, hai mai avuto dei rimpianti per questa esperienza messicana, la rifaresti?
Nei limiti del possibile rientro in Sicilia una volta all’anno, questa esperienza la rifarei senza ombra di dubbio perché la mia vita professionale é cambiata in meglio sia per le produzioni che per i premi per le colonne sonore dei film, i tour ecc, sinceramente peró penso spesso alla mia terra e faccio di tutto per esportare quanto di buono noi siciliani siamo in grado di offrire, Lila Downs mi presenta ai concerti come il siciliano di Cittá del Messico é anche lei cosciente del fatto che il cordone ombelicale immaginario che mi lega alla mia terra é indissolubile.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto lavorando a tre produzioni discografiche in contemporanea, a parte alla colonna sonora di un film del regista messicano Gibran Bazan film con mia figlia protagonista di cui sono riuscito a veicolare la location della filmazione ad Agrigento (altro orgoglio personale) e dal 5 al 21 agosto saró in tour in Sud America suonando in paesi come Argentina, Cile, Uruguay e Bolivia.