Giuseppe Maurizio Piscopo
Questa intervista a Luca Vullo per me è stata una vera sorpresa. Dal suo spettacolo dal titolo: “La voce del corpo” in occasione del My Way Festival di Lercara Friddi ho imparato moltissime cose che non sapevo. Ho osservato la grande attenzione, curiosità e il coinvolgimento del pubblico che per un’ora ha ascoltato in silenzio tutto quello che non tutti sanno sulla gestualità. Quello che mi ha affascinato maggiormente è che Luca insegni questa materia all’Università di Londra…
Luca Vullo is writer, director, producer of cinema and Italian gestures expert.
Come e quando nasce la tua passione per il linguaggio del corpo?
Tutto nasce con l’idea per il mio documentario LA VOCE DEL CORPO e tutta l’affascinante ricerca che ne è derivata. Mi sono chiesto: ma perchè i Siciliani e i meridionali in genere sono così talentuosi nella comunicazione non verbale?
Ho ritrovato ragioni storiche e socio-antropologiche che mi hanno permesso di smontare uno stereotipo spesso visto come negativo e folcloristico e presentarlo come un complesso e affascinante codice linguistico.
Come eri da bambino, ricordi il tuo primo giorno di scuola, il Maestro, i tuoi compagni, l’atmosfera di quel tempo a Palermo?
Sono di Caltanissetta e quello che so dalla madre e che già da bimbo avevo l’attitudine a organizzare gruppi per fare delle cose insieme. Quindi una delle doti registiche e organizzative di coordinare le persone era già evidente fin da bimbo.
Non ricordo l’atmosfera.
Ti ho conosciuto nello spettacolo My Way Festival organizzato da Antonio Licata e Gianfilippo Geraci dedicato a Frank Sinatra a Lercara Friddi (all’ottava edizione) e sono stato rapito dal tuo affabulare, dove hai appreso quest’ Arte?
Amo raccontare le storie e mi piace intrattenere il pubblico con argomenti culturali facendoli divertire. Inoltre non posso omettere che mio padre è un divertentissimo affabulatore e sono felice di portare dentro me il seme di una tradizione meravigliosa tipica siciliana, quella dei “Cuntastorie”.
Una delle cose che ho apprezzato l’altra sera in piazza trasformata in un Teatro, sono stati i filmati e la scelta giusta delle musiche, in genere quella della musica è la crepa, la lacuna, ila tallone di Achille di molti registi italiani… Sei un musicista?
Non sono un musicista ma amo la musica e mi diverto molto a giocare con immagini e musica. Mi avvalgo sempre di grandi professionisti per costruire la giusta atmosfera sonora e musicale dei miei lavori e credo che sia davvero fondamentale per un film o uno spettacolo.
Hai fatto Teatro e Cinema con chi hai studiato?
Ho fatto anni di animazione turistica che mi hanno totalmente disinibito e dato la sicurezza di affrontare qualsiasi tipologia di pubblico ma anche l’abilità di comunicare con chiunque. Non ho mai studiato teatro o recitazione e ho fatto i miei studi al DAMS Cinema di Bologna, ma molto della parte performativa e comunicativa penso che sia una dote naturale,.
I siciliani parlano con i gesti che sono un valore aggiunto, come hai fatto ad osservare così attentamente tutti i gesti dei siciliani con tutte le diverse sfumature?
Come in ogni professione, quando affini la sensibilità e accumuli una certa esperienza anche internazionale, l’analisi diventa automatica e naturale. Ogni volta che torno in Sicilia per me è come fare un rapidissimo aggiornamento di tutti i file gestuali perché la reputo una vera e propria forma d’arte comunicativa. Ogni giorno imparo altre sfumature.
Mi ha colpito sentire che i londinesi hanno solo 9 gesti e i siciliani 250, una vera esagerazione?
Sulla ricerca italiana esistono conferme scientifiche e universitarie dell’Università Roma Tre ma su quelle inglese no. E’ una mia teoria da dimostrare.
Ad un certo momento hai lasciato la Sicilia per recarti nel Regno Unito, ma come si vive oggi a Londra?
Oggi, a seguito della Brexit, l’atmosfera sta cambiando e molte persone stanno pensando di spostarsi o di tornare in Italia. Londra è una città meravigliosa che può cambiarti la vita ma anche un posto difficilissimo in cui vivere per i suoi costi, la competizione e la qualità della vita. Io la amo profondamente ma forse perché mi ha davvero cambiato la vita e forse anche perchè ho la fortuna di viaggiare molto e non ci vivo tutti i giorni.
Cosa ti manca di più della Sicilia?
La Sicilia è un posto incredibile che ti ti segna profondamente per la vita.
Provo amore ma anche insofferenza e fastidio con la stessa intensità.
Non credo che potrei tornarci a vivere al momento, ma tornarci per brevi periodi mi rigenera e mi dà la forza vulcanica e isolana che mi contraddistingue. Non credo che mi manchi qualcosa nello specifico, dato che porto la Sicilia e la Sicilianità costantemente in giro per il mondo.
Come trascorri le tue giornate all’estero? Puoi descrivere il quartiere in cui vivi?
Al momento non ho una sede fissa e sono costantemente in movimento tra diversi paesi perché seguo diversi progetti. La bellissima sensazione che vivo da un pò di anni è quella di essere libero e di avere tante case amiche in giro per il mondo. Le mie giornate all’estero sono sempre diverse e mi arricchisco ogni giorno grazie al confronto con diverse culture.
So che in Inghilterra sei diventato un personaggio popolare, allora è vero quanto si dice in Sicilia: “Cu nesci arrinesci?
E’ una frase che mi sento dire spesso. Beh credo che sicuramente “Cu nesci avi cchiù possibilità di arrinesciri”.
Come ti accolgono i siciliani che incontri all’Estero?
Devo dire che ho sempre ottenuto un’accoglienza molto calorosa e rispettosa per la mia operazione culturale all’estero. Lo dimostrano i numeri e il successo dei miei eventi. In ultimo l’evento musicale siciliano che ho organizzato a Londra l’11 Giugno 2017 ” SICILIAN MOOD” Music, style and culture from the Island”.
In questa occasione ho portato band siciliane quali : LELLO ANALFINO&TINTURIA, I PERCUSSONICI, SHAKALAB, PICCIOTTO e il dj JAH SAZZAH e il numerossisimo pubblico ha avuto la possibilità di mangiare arancini, mafalde con la mortadella e tutto lo street food siciliano all’interno di un tipico club londinese e ascoltare la musica siciliana.
Praticamenti i fici mpazziri a tutti!
Puoi parlare della tua famiglia ?
Mia madre Angela e mia sorella Liana sono fondamentali per il la mia attività e la mia vita.
La mamma oltre ad avermi donato geneticamente ed educativamente tantissima creatività e intelligenza emotiva è stata sempre presente nei miei lavori come cuoca straordinaria, cucinando per la troupe o come sarta per l’area costumi. Mia sorella invece è il mio vero angelo custode, infatti oltre ad essere la mia personal manager, è il mio braccio destro in tutti i miei lavori e organizza la mia vita in giro per il mondo. Insomma da questo punto di vista mi sento davvero fortunato.
Spesso ho pensato di portare in Inghilterra la Compagnia popolare favarese con le musiche siciliane dei barbieri e tutte le storie serenate e canti della lontana Merica, pensi sia un progetto realizzabile? Noi suoniamo in maniera unica al mondo chitarre, mandolini, fisarmonica, musiche struggenti che ci hanno permesso di raggiungere la popolarità…
Tutto è possibile e realizzabile secondo me. Molto dipende da noi e da come ci muoviamo.
Qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro? E’ vero che insegni gestualità all’Università o è una bufala da dire in Teatro per fare colpo sul pubblico?
Faccio lezioni di gestualità nelle più prestigiose università in giro per il mondo da 4 anni. Basta digitare il mio nome su google o dare un occhio al mio sito: https://www.lucavullo.com/
e rendersi conto di quello che ho fatto. Sono il primo ad averlo fatto in modo così strutturato e didattico.
Quello che amo è l’arricchimento costante, la possibilità di viaggiare e il fatto che faccio è quello che amo veramente fare. Sto vivendo il mio sogno.
All’estero si mangia molto male, come hai risolto questo grosso problema?
Rimane una difficoltà davvero importante ma il fatto che ho amici italiani e siciliani in diverse parti del mondo mi ha salvato la vita!
Rientri in Sicilia qualche volta, hai mai avuto dei rimpianti per questa esperienza a Londra, la rifaresti?
La riferei mille volte e comunque io consiglio a tutti di fare un’esperienza all’estero per aprire le finestre del cervello e crescere meglio.
Hai letto il libro “La zia favola” di Cono Cinquemani? Leggilo e poi mi ringrazierai...
No! Ma spero di leggerlo presto.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mille!
Sto finendo due documentari: uno su Lampedusa e i Lampedusani finanziato dall’Università UCL di Londra e l’altro “Dallas in Prizzi” su un progetto di scambio culturale italo- americano creato da Dave Aktinson uno psichiatra americamo.
Inoltre, continuerò il mio progetto musicale Sicilian Mood in Europa e sto iniziando il mio primo progetto musicale dove mi vede come performer canoro e video insieme al dj e producer Jah Sazzah.
Sto scrivendo altri due documentari e il mio primo film.
Continuerò a portare il mio spettacolo in giro per il mondo…
Insomma non ci annoiamo.