Marilena Monti scrittrice, cantautrice, operatrice culturale. Autrice di testi e musiche, attrice-conduttrice, regista presso la Rai dal 1969 al 1992.Tiene dall’86, laboratori di scrittura creativa e drammaturgia presso le scuole superiori. E’ stata Direttore artistico del Teatro Selinus di Castelvetrano.Le sono stati conferiti diversi premi e riconoscimenti per la narrativa, tra i quali il Premio libera per la legalità per la poesia e la canzone d’Autore, il teatro e l’impegno sociale e alla carriera, tra i quali il Premio libera per la legalità, il Premio Rosa Balistreri, La Mimosa d’oro per l’impegno legato alle tematiche sulla violenza sulle donne, il Premio Liolà per il teatro. Ha pubblicato libri di narrativa, poesia e teatro (Ed. Coppola), Ed. Light, Einaudi, Ed. Di Girolamo. Molti suoi testi sono stati messi in scena. Collabora con riviste letterarie.Suoi contributi sono presenti in varie antologie e opere multimediali (2013) all’interno del tour…”E raccontando esisto”. Nel 2004 è stata inserita nell’Albo degli scrittori italiani ed europei dell’Unesco.
Nel 2009 ha partecipato in qualità di attrice e autrice/esecutrice delle musiche originali alla quarantesima rassegna Nazionale del teatro diretta da Maurizio Scaparro, alla Biennale di Venezia. Nel 2010 le è stata conferita l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica italiana.
Quando è iniziata la tua bella avventura nella Musica ?Prestissimo. Chiedevo sempre che mi si regalassero strumenti. Non vedendo soddisfatta la mia richiesta, con una tavoletta, dei chiodini e del filo metallico, tentai di costruirmi una chitarra. A 10 anni papà me ne regalo’ una vera. Tornando da scuola la cullavo tra le braccia come fosse una bambola. Imparai ad accordarla, a modo mio, senza alcun rudimento di musica, inventai le posizioni. Funzionava, mi accompagnavo, ma poi dovetti rifare tutto da capo quando, al liceo, degli amici mi spiegarono che…
Come eri da bambina, ricordi il primo giorno di scuola, la maestra, i compagni l’atmosfera di allora, quando hai scoperto le tue qualità artistiche?
Ero una bambina curiosa, fantasiosa, inventavo giochi. Ricordo tutto. Soprattutto la mia maestra a cui debbo moltissimo. Le ho infatti dedicato un racconto nel mio ultimo libro, “Isola Emozione”. Fu lei a scoprire e incoraggiare le mie attitudini artistiche. Lasciava che alla fine delle lezioni cantassi, non mi penalizzò quando, invece che un tema, scrissi una poesia, nel compito di italiano. La mandò al concorso “la radio per le scuole” della Rai e fui premiata. I bravi maestri sono essenziali nella crescita.
La tua maniera di cantare è molto particolare, abbraccia tutte le storie dei paesi della Sicilia, certe volte scorgo malinconia, sofferenza, ribellione, dolore. Da dove nascono questi sentimenti?
I miei canti sono racconti in musica. Realtà che mi circondano. Quando parlo della Sicilia, di Palermo, i sentimenti sono di infinito amore e rabbia, dolore perché tanta bellezza contrasta con violenza, incuria, poco senso di dignità di noi siciliani. Se tratto di altri temi…beh, si sa che i poeti siamo malinconici…
Noi ci siamo conosciuti alla Rai di via Cerda, poi abbiamo iniziato la Sede di Viale Strasburgo alla Radio ed abbiamo condotto dei programmi in diretta che hanno avuto successo e che la gente ricorda ancora con affetto. Tu eri la mia regista. Ma è vero che ero molto “discolo” alla Radio e che non seguivo una logica e passavo da palo in frasca?
Assolutamente vero! Discolo, spesso non ti attenevi al copione, e divagavi nelle nostre scenette al microfono. Spesso uscivi fuori tema inseguendo un tuo pensiero del momento. Lasciandomi tanto lavoro in più nella fase di montaggio. Ma questo sei tu e ti ho sempre accettato per i tuoi numerosi pregi che superano i difetti!
Che ricordi hai della Radio e della nostra esperienza artistica, in Rai mi dicevano scherzosamente dov’è “tua moglie radiofonica”…
Della radio in Rai, esperienza che per me è durata dal 69 al 92, anno in cui la struttura programmi fu barbaramente chiusa, ho ricordi bellissimi. Il pubblico è stato sempre meraviglioso! Dei nostri programmi:”Cosa farai da grande?” E “il Calendario di Barbanera” che durarono per parecchi semestri, ho un ottimo ricordo. Anche a me chiedevano del mio “marito radiofonico”.
Ad un certo punto della tua vita sei stata scelta a Canzonissima, in Tv per fare la cantante e ti sei rifiutata di entrare in un modello televisivo che non accettavi. Che cosa è successo di fatto?
Non Canzonissima. Era Sanremo 69. Non volli entrare in una competizione che ho sempre guardato con distacco. Non mi reputo una ‘cantante’, sono una narratrice. Il fatto che alcune storie le narri in musica, non mi definisce in questo ruolo che mi sta stretto. Cantanti sono coloro che nel canto trovano la loro unica espressione. Ebbi problemi con la Fonit Cetra, mia casa discografica e con Gianni Ravera, patron di Sanremo. Così dopo avere inciso due dischi ruppi il contratto, tornai in Sicilia e…non me ne pento!
Hai scritto molti libri di impegno sociale, L’isola Signora, un libro su Borsellino, libri di poesia, a quale ti senti più legata?
…e romanzi e testi teatrali. Sono legata ad ognuno di essi. Come una madre a ciascun figlio. Il mio prediletto è il romanzo “Viaggio di cuore”ed.Coppola- DiGirolamo. E, come sempre accade, “Isola Emozione”, in quanto ultimo nato.
Che cosa pensi del mezzo televisivo di oggi. Nelle case campeggiano Tv a 60 pollici che trasmettono lo zero assoluto e sembrano tabernacoli appesi alle pareti, ma mancano i libri…
Non possiedo più un televisore da 6 anni e vivo meglio. Credo che questa risposta dica tutto!
Un giorno abbiamo realizzato un 33 giri da una parte le tue canzoni, dall’altra le mie si intitolava: Viaggio con presentazione di Antonio Maria Di fresco e Dacia Maraini. Ricordi questa esperienza?
Certo. È stata emozionante, faticosa, costosa. Non mi dispiace di averla fatta, anzi!
Ci sono stati momenti che hai fatto Teatro in tutta Italia, ricordo “Palermo oh cara” ed altre partecipazioni importanti. Adesso che cosa stai facendo?
In “Palermo oh cara”, circa 500 repliche, ero autrice di una parte delle musiche, cantavo e suonavo. Poi ho vissuto la magnifica esperienza, di essere coprotagonista, oltre ai ruoli precedenti, in un dramma di Ritsoss, per il Teatro del Mediterraneo e Teatro di Sardegna. Un anno e mezzo meravigliosi… Tournée in tutta Italia, in Corsica, e al culmine, la partecipazione alla Biennale di Venezia, diretta da Maurizio Scaparro. Il top del teatro.
Tra le tue tante attività ricordo la Direzione del Teatro Selinus di Castelvetrano, hai ripetuto questa esperienza?
Anche questa esperienza fu molto bella. Preparare il cartellone per 4 anni in un teatro bellissimo che era rimasto chiuso per un trentennio. Ho messo in scena anche 4 mie pièce teatrali. Ho vissuto anni di grande responsabilità e ho colto magnifiche soddisfazioni anche tra le energie locali, non solo dalle grandi compagnie. Portavo i bambini in teatro perché si appassionano sin da piccoli. Non ho ripetuto l’esperienza. L’avevo fatta già anni prima, alle Egadi.
Qual è stato e qual è il tuo rapporto con la città di Palermo, prima abitavi una casa a Piazza Marina con una scalinata raffinata ed una facciata cinematografica nel luogo più bello del mondo. Di fatti vi hanno girato molti film. Che ricordo hai di quella piazza alla quale hai dedicato una ballata?
Ho un ricordo bellissimo di Piazza Marina ma prima che vi giungessero jene e sciacalli. Quando ancora meritava canti e racconti…Con Palermo ho un rapporto molto conflittuale. La adoro perché ci sono nata ed è splendida. La odio perché non rispetta se stessa.
Che cos’è per te il Festival di Sanremo?
Una enorme fiera della vanità, inutile…
Qual è la canzone alla quale ti senti più legata e
perchè?
Sono tante…passiamo alla prossima domanda!
A proposito di canzoni. Tu conosci le mie canzoni qual è quella che ti piace di più?
Merica Merica e Ninì. Ma anche Batà…e le canzoni per i bambini.
Tu che ami la letteratura da sempre puoi commentare questa frase di un grande scrittore russo: “La bellezza salverà il mondo”?
Non esiste altra via. Ma direi, ” solo la cultura salverà il mondo. L’ignoranza lo devasta” Consentimi le virgolette, mi sto auto citando.
Per te che cos’è l’amore?
Volere il bene dell’altro superando il proprio egoismo.
E’ vero che gli Artisti sono benefattori dell’Umanità?
Certamente. Solo che purtroppo spesso l’umanità…non ama essere aiutata e ignora l’arte e gli artisti.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Scrivere, pubblicare il mio nuovo romanzo, parlare con gli altri, conoscere, vivere! E…continuare lo studio, sempre da autodidatta, dell’ukulele, strumento che ho scoperto e che mi appassiona molto. Diversissimo dalla chitarra e molto duttile!