Peppe Moscato, sull’argomento mi dice che è tempo, inchiostro e jatu perso, ma noi dobbiamo fare il nostro mestiere, nonostante le indignazioni e u ristarici mali di qualcuno che pure fa l’offeso.
Oggi alle 11 circa percorro Via Capitano Callea, continuo per Via Ugo Foscolo, per Corso Vittorio Veneto fino ad arrivare in Viale Aldo Moro, e vedo il trionfo dell’abusivismo.
Amo la mia città, disponibile alla difesa ad oltranza, ma come non vedere il suo totale abbandono. Non ci sono regole da rispettare, ognuno può fare ciò che vuole in assoluta libertà. Si può posteggiare in doppia e tripla fila e quando la prima e la seconda vettura vanno via, la terza resta a fare da spartitraffico, senza un minimo di timore di essere sanzionato. Ci si può improvvisare ambulante e occupare il suolo pubblico, si può bloccare il traffico per effettuare lo scarico di autoarticolati. Si può chiudere una strada, senza preavviso, per lavori di ristrutturazione di locali. In estrema sintesi, si può fare di tutto e il suo contrario, senza preoccupazione alcuna.
Si indignano? Si incazzano? Noi denunciamo fatti. Nella vita si fanno scelte precise a favore o contro. Chi è a favore di comportamenti errati è complice, senza se e senza ma. Noi siamo contro e chi si incazza, si incazza.
Desideriamo vivere in una città dove le regole del vivere civile siano rispettate. La stragrande maggioranza dei cittadini di Favara lo vuole. Spetta a chi amministra garantire la vivibilità del luogo. Le nostre sono lotte contro i mulini a vento? Può essere! Sarebbe, comunque, mille volte peggio non farle le battaglie contro i mulini a vento.
E’ stato promesso da parte dell’amministrazione comunale il giro di boa, lo aspettiamo. E prima si fa, meglio è per tutti, ché un comportamento sbagliato continuato nel tempo può trasformarsi in consuetudine. E la consuetudine può essere intesa come un fatto lecito, difficile da estirpare.
L’ostacolo principe è il dissesto finanziario ed è chiaro che è difficile governare con le casse vuote. I cittadini su ciò che comporta spese se ne fanno una ragione: non si possono fare. I controlli del territorio, il richiamo alle regole non sono legati alla capacità di spesa dell’amministrazione. In altre parole, si possono fare a prescindere. Anzi, gli unici segnali di sopravvivenza del governo della città sono affidati proprio a questi servizi e a quelli con partita di giro, pagati direttamente dai contribuenti.
Qualcuno si indigna e qualche altro si incazza? Non voi, ma ai favaresi lasciate almeno il sacrosanto diritto di incazzarsi e di indignarsi davanti a spettacoli così degradanti ed eclatanti.